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Ondata di sbarchi nell'Agrigentino, si cercano aiuti per vestire i migranti

AGRIGENTO. In questo momento, la parola d’ordine è «solidarietà». Solidarietà per le migliaia di migranti che in questi giorni stanno arrivando sulle nostre coste, in condizioni disumane, senza strutture di accoglienza degne di un paese civile, lasciati a vagare per le strade senza un posto dove andare e senza nulla da mangiare. Migranti che trovano sostegno solo nell’aiuto del singolo, delle comunità religiose o di associazioni. Per i migranti ospitati al palazzetto dello sport di Favara, è scesa in campo Rifondazione comunista locale che lancia un appello ai cittadini. «Chiediamo a chiunque voglia - scrivono i componenti del Circolo di Favara di Rifondazione - di portare al palazzetto, beni di prima necessità. Quello che serve prioritariamente sono medicinali generici come antinfiammatori e antibiotici. Occorrono detergenti e disinfettanti, rotoli di carta e di carta igienica, oltre a scarpe di taglie grandi, vestiti, coperte e asciugamani. Chiunque volesse aiutare a distribuire alimenti e acqua, può presentarsi al palazzetto, dove ci saremo noi insieme ai volontari dell'associazione Grifoni e ai volontari di strada di Agrigento». Intanto, il flusso di arrivi si è trasformato in un'emorragia che nessuno riesce ad arginare e sembra perfino troppo semplice e demagogico accusare ministri e politici di incapacità a gestire l’emergenza, per altro, da loro stessi annunciata mesi addietro. Attorno alla mezzanotte di ieri è arrivato a Porto Empedocle della nave cisterna battente bandiera di Singapore con a bordo 250 migranti il cui trasbordo sarà effettuato questa mattina. A coordinare e gestire il tutto, la Capitaneria - Guardia Costiera di Porto Empedocle al comando del Capitano di Fregata Massimo Di Marco, i cui uomini sono ormai da mesi, impegnati notte e giorno, per evitare altre tragedie del mare. Esclusi quelli delle ultime ore, infatti, sdall’inizio dell’anno fino ad oggi sono 6.878 i migranti sbarcati a Porto Empedocle in occasione di 21 operazioni di sbarco/trasbordo coordinate dalla Capitaneria di Porto - Guardia Costiera, che hanno coinvolto 24 unità navali, cui si sommano altri 1131 persone trasferite a Porto Empedocle con la nave di linea per le isole Pelagie. «Le chiacchiere si sprecano e la credibilità vacilla - aveva tuonato ieri il sindaco Empedoclino Lillo Firetto - siamo radicalmente fuori controllo, in un dramma disumano. Le chiacchiere si sprecano, la credibilità delle istituzioni europee e dei Governi è vacillante. Ormai siamo di fronte a numeri insopportabili». Numeri impressionati e destinati a crescere.
Sabato scorso, ad esempio la sala operativa della Capitaneria di Porto, coordinata dal Maresciallo Giarratano ha coordinato le operazioni di sbarco di 1.510 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia. Il più alto numero di persone sbarcate nello scalo empedoclino nell’arco di una giornata. Il trasbordo dalle navi in rada alla banchina Todaro è stato effettuato dalle unità navali di Guardia Costiera, Polizia di Stato e Carabinieri, i cui equipaggi non si sono fermati un attimo dall’alba a tarda notte. Personale della Guardia Costiera ha inoltre prestato continua assistenza in banchina al dispositivo di terra delle forze di polizia e degli operatori socio-sanitari, cui i migranti sono stati affidati per il successivo trasferimento presso alcune strutture da cui puntualmente si allontanano senza più controlli o identificazioni. Già sabato mattina era arrivata in rada anche la fregata «Scirocco» della Marina militare al comando del Capitano di Fregata Mauro Panebianco, con a bordo 611 migranti, tra cui 49 donne, 6 delle quali in stato di gravidanza, e 21 minori, 4 dei quali neonati, di origine subsahariana, maghrebina e mediorientale, il cui sbarco si era concluso non prima delle 18.30. Infine, nel primo pomeriggio è giunto in rada il pattugliatore Orione della Marina, al comando del Capitano di Fregata Simeone Praolini, con a bordo 513 migranti, tra cui 2 donne e 2 minori, in maggioranza di nazionalità maliana, il cui sbarco, iniziato alle 21.30, nonostante la risacca in aumento ed il buio rendessero disagevoli le operazioni, si è concluso senza problemi poco prima dell’una del mattino.

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