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Sommossa al «Cie», forze dell’ordine evitano un’altra fuga

CALTANISSETTA. Nuova rivolta al campo d'accoglienza per extracomunitari a Pian del Lago. Due, sabato notte, i tentativi di evasione dal Cie (Centro identificazione ed espulsione) entrambi sventati dalle forze dell'ordine intervenuti massicciamente per arginare l'ennesima sommossa.
Nessuno è riuscito a scappare dal centro ma il tentativo, stavolta, ha avuto momenti davvero concitati. I rivoltosi si sono abbandonati, nei due episodi, a lanci di pietre e di urina (mista ad acqua) contro poliziotti, carabinieri ed esercito. Non si sono registrati feriti, ma il clima ormai è diventato incandescente in una struttura dove ogni notte gli ospiti mettono in atto di tentativi (falliti o riusciti) di fuga. Il clima di tensione è palpabile e si manifesta anche in altre ore della giornata con gli extracomunitari impegnati a sfasciare i marciapiedi e ricavare così le pietre da lanciare contro le forze dell'ordine. Anche sabato notte gli immigrati si sono arrampicati sulle sbarre in diverse parti del campo mentre altri lanciavano oggetti per agevolare la fuga. Alla fine nessuno è scappato. Passata la mezzanotte i rivoltosi sono usciti dal padiglione per il secondo atto di una sommossa simile alla prima. Le forze dell'ordine anche in questo caso hanno arginato come meglio potevano il tentativo. Qualche danno è stato arrecato al padiglione del Cie. Emergono però altri particolari dalla protesta di venerdì degli oltre quattrocento ospiti del Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) protagonisti del blocco stradale sulla provinciale 5. Prima di scendere in strada per una protesta dai toni pacifici, i richiedenti asilo avevano sfasciato sedie, tavolini e danneggiato i servizi igienici dei due padiglioni dove trovano ospitalità. Adesso si sta facendo la conta dei danni che sarebbero rilevanti. La struttura, comunque, rimane agibile e da due giorni gli addetti alla gestione del campo stanno provvedendo a riparare i guasti provocati da una esplosione collettiva di rabbia contro i ritardi - così viene sostenuto - nella concessione dei permessi di soggiorno rilasciati da una commissione territoriale (sezione di quella operante a Siracusa) scaduta il 30 giugno. Pian del Lago, con oltre cinquecento ospiti di svariate nazionalità si sta rivelando un centro difficile da gestire con i pochi poliziotti presenti e sistematicamente esposti ogni notte a rischi elevatissimi. Qualche sindacato ha avanzato richiesta di chiusura definitiva, ma si tratta di una proposta che si scontra con realtà obiettive difficili da ignorare. Il centro governativo nisseno resta l'approdo naturale per i tanti profughi che sbarcano ormai quotidianamente a Lampedusa su barconi di fortuna.

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