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Caltanissetta, "Ti brucerò": minacce di morte alla sua ex

CALTANISSETTA. «Domani non vedrai l’alba, brucerai tu e la tua macchina». E quella stessa notte, ma questo episodio è al centro di un’altra denuncia contro ignoti, l’auto di lei andò a fuoco. È una dei passaggi della minuziosa ricostruzione fornita ieri in aula dalla vittima di minacce e danni. La donna, Annamaria G. (assistita dall’avvocato Salvatore Candura) è parte civile in uno dei procedimenti a carico del suo ex compagno, l’ambulante trentasettenne Davide Virgone (difeso dall’avvocato Davide Schillaci). Lui, in questo procedimento in cui sono confluite quattro querele (presentate da luglio 2011 a fine dell’anno dopo), è accusato di minacce aggravate e danneggiamento ai danni della sua ex compagna.
V’è in itinere un altro procedimento per stalking. «Per il suo carattere violento e irascibile - ha raccontato la donna in aula - la nostra convivenza non è stata mai serena. È durata meno di un anno». E dal quel rapporto, nel 2008, è nato un bimbo che adesso ha sei anni. «Nel 2009 ho deciso di troncare quella relazione - ha proseguito lei - anche perché lui aveva un’altra storia e da allora è stato un inferno. Sono iniziate le minacce, mi tartassava. Mi aspettava sotto casa e mi pedinava quando andavo a lavorare. «Una volta minacciò di bruciarmi» e s’è poi soffermata su questo episodio. «Una sera - ha chiarito la donna - come spesso accadeva, mi aspettava sotto casa e mi disse: «Domani non vedrai l’alba, brucerai tu e la tua auto». L’utilitaria è poi andata a fuoco ma questa vicenda, fuori dal procedimento in corso, è al centro di una denuncia contro ignoti.
«Mi tormentava - ha aggiunto - con il pretesto di vedere nostro figlio. Ma veniva la sera tardi, alle undici, a mezzanotte ed era in totale stato confusionale... batteva alla porta, dava calci e più volte ho chiamato i carabinieri». Poi la donna ha raccontato che una sera, dalla finestra della sua abitazione di largo Petrella, nel rione Balate, ha notato lo stesso ambulante che tagliava le gomme della sua Fiat «Uno», la stessa utilitaria che in seguito è stata incendiata. E un’altra teste ieri, Lorenza V., amica della parte offesa, ha raccontato un paio di episodi di cui l’imputato sui sarebbe reso protagonista. Una volta le avrebbe incrociate insieme in auto, le avrebbe inseguite e bloccate per poi insultare e minacciare la sua ex. Un’altra sera, invece, la stessa sarebbe stata testimone di altre minacce ricevute dall’amica.

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