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Assenteismo al Comune di Caltanissetta, Riesame: tre ricorsi inammissibili

CALTANISSETTA. Il tribunale del riesame ha dichiarato inammissibili i ricorsi di tre dipendenti comunali sospesi per quindici giorni dal servizio con ordinanza del Gip nell'ambito dell'inchiesta su presunti casi di assenteismo all'ufficio tecnico e al comando di polizia municipale. I tre, Lucio Giannavola, Giuseppina Campisi e Stefano Barba (tutti difesi dell'avvocato Michele Micalizzi) nelle mpre della fisszione dell'udienza sono tornati al lavoro essendo scaduto il periodo di interdizione forzata. Il tribunale (presidente Antonio Napoli, componenti il collegio Antonia Leone e Alex Costanza) ha dichiarato inammissibile il ricorso per mancanza di interesse ovvero per la "caducazione naturale della misura". Così nei giorni scorsi si era espresso il tribunale esaminando il ricorso di un altro impiegato comunale, Calogero Lupo (assistito dall'avvocato Giuseppe Dacquì) dipendente dell'ufficio tecnico. Al tribunale del riesame si sono rivolti una dozzina di indagati, nove dei quali sospesi per un mese e tre per due settimane. Lo stop forzato dal servizio per 30 giorni è stato imposto a Giorgio Salamanca, Francesco Patermo, Michela Angela Baiomazzola, Salvatore Longo, Giovanni Reina, Fausto Romano (tutti difesi dall'avvocato Walter Tesauro), Francesca Rosa Fardella (difesa dall'avvocato Michele Micalizzi), Michele Gioè (avvocato Maria Francesca Assennato), Giuseppe Indorato (avvocato Angela Tornabene), Michele Grisafi e Michela Anna Dimarco (tutti assistiti dall'avvocato Maria Teresa Consaga); per tutti il tribunale ancora non si è espresso. Tutti reclamano il reintergo in servizio. Tutti fanno parte del lotto di 45 indagato che nel maggio scorso sono finiti nell'occhio del ciclone sull'onda di una una indagine dei carabinieri coordinata dal sostituto procuratore Santo Di Stefano che aveva chiesto al Gip, per venti di loro, gli arresti domiciliari. A carico di tutti la procura ha contestato, a vario titolo, le ipotesi di truffa in concorso in dnano della pubblica amministrazione e falsa attestazione della presenza in servizio commessa da pubblico dipendenti. Reati che si sarebbero consumati nell'arco di tempo in cui sonoracchiuse le indagini dei carabinieri, dal novembre 2012 all'aprile dell'anno successivo.

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