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Catania, alga rossa: stop alla diga Pozzillo

CATANIA. Dopo il blocco l’annullamento delle operazioni di svuotamento della diga Pozzillo, infestata dalla alghe rosse. La decisione è stata adottata ieri nel corso dell’apposita riunione che si è svolta in Prefettura. Della decisione sono stati informati tutti i sindaci dell’area del Simeto, dove vengono convogliare le acque della diga. «Non posso che ribadire - dice Mauro Mangano sindaco di Paternò - la soddisfazione per essere riusciti ad instaurare un dialogo costruttivo con le autorità competenti su un tema tanto importante. Nelle prossime ore emetterò una nuova ordinanza, per revocare la precedente con la quale avevamo disposto il divieto di utilizzo dell'acqua dell'alveo del Simeto».
Sempre ieri, prima della diffusione della notizia dell’annullamento delle operazioni di svuotamento della diga, la Provincia regionale si era mossa per chiedere all’Enel ed alla Prefettura di Enna di valutare l'opportunità di fermare momentaneamente le operazioni di svuotamento in vista di una soluzione concordata.
Per il sindaco Mauro Mangano l'azione intrapresa dal comune paternese è di grande importanza visto che «Paternò è stato fra i primi a lanciare l'allarme e a chiedere la costituzione di un tavolo tecnico per decidere i tempi e i modi per lo svolgimento di tale operazione, nell'interesse della salute della comunità e della salvaguardia dell'Oasi di Ponte Barca».
Di emergenza alga rossa si parlerà stasera alle 17 alla biblioteca comunale di Paternò, al centro di una conferenza promossa dalla direzione e dalla dirigenza del Consorzio di Bonifica 9. Presenti il direttore generale del Consorzio Giuseppe Barbagallo, il dirigente dell'area agraria Emilio Cocimano, quello dell'area tecnica Massimo Paterna.
Se la questione non verrà affrontata in tempi certi c’è il rischio di compromettere la campagna irrigua 2014, alle porte. «È un dramma pensare che ad inizio di stagione non si possa programmare l'irrigazione dei campi - dicono Giosuè Catania, Giovanni Pappalardo e Giovanni Selvaggi a nome di Cia, Coldiretti e Confagricoltura - sarebbe un colpo mortale all’economia di un'intera provincia già provata dal crollo dei redditi e dell’occupazione e di una significativa crisi commerciale i cui risultati sono di fronte a tutti».

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