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La Villa del Casale senza restauratori Mosaici sporchi e aggrediti dai sali

Le tessere ricoperte di macchie e dalla sporcizia legata alla presenza di piccioni in diversi ambienti

PIAZZA ARMERINA. I mosaici attaccati dal basso e dall'alto. I sali che risalgono     da sotto alla pavimentazione e provocano grandi macchie bianche ben visibili     ai turisti, il guano dei piccioni che piove dall'alto e fa mostra di sé sulle tessere.     La Villa Romana del Casale soffre per la mancanza di restauratori e torna a far     parlare di sé. Le macchie verdastri sul cortile interno al peristilio, provocate dai     detriti del nuovo tetto in rame trascinati dall'acqua piovana, e il piumaggio dei     volatili fanno il resto. Ieri mattina abbiamo effettuato un sopralluogo all'interno     del sito Unesco e la necessità urgente di una squadra di restauratori sembra     essere la principale priorità del momento, soprattutto dopo i tanti milioni di euro     spesi per far tornare i pavimenti musivi a quelli di un tempo.    Già il Frigidarium e la Palestra, ad inizio visita, si presentano abbastanza sporchi,     con i resti lasciati dai piccioni in molti punti. Stesso discorso all'ingresso, sul     corridoio colonnato del peristilio. Qui al guano dei volatili si aggiungono anche i     primi consistenti aloni bianchi che ricoprono una parte delle tessere, dovuti alla     risalita dei sali dal sottosuolo. Un fenomeno a quanto pare impossibile da evitare,     ma per il quale occorrerebbe un intervento quotidiano di pulizia e restauro.    Bisogni dei colombi anche sui mosaici del Corridoio della Grande Caccia,     ma soprattutto all'interno del Triclinium dove in un'area le conseguenze     della "pioggia sporca" si fanno notare con maggiore chiarezza. Macchie bianche     per i sali anche nella sala Absidata, negli appartamenti padronali sud, e sempre     nella Palestra, vicino alle terme. Uno degli ambienti più maestosi e suggestivi del     sito archeologico, la grande Basilica, è ampiamente ricoperta di guano, piume e     altri detriti.    Il direttore del Parco Archeologico della Villa Romana, l'architetto Guido Meli,     ha a più riprese chiesto alla Regione i fondi per mettere in piedi una squadra     di manutentori e restauratori in grado di potersi occupare quotidianamente     dello stato di salute dei mosaici, patrimonio dell'Umanità. Di recente, in modo     provocatorio, lo stesso Meli, per richiamare l'attenzione sul problema, era     stato sorpreso scopa e paletta in mano a raccogliere il guano dei piccioni. Due     ispettori inviati dai vertici dei Beni culturali di recente hanno anche messo nero     su bianco la situazione della manutenzione del sito Unesco. Ma per ora i mosaici     continuano a rimanere assediati dall'alto e dal basso, tra le polemiche dei turisti.    Il sito si presenta in uno stato di buona conservazione dopo la campagna di     restauro effettuata con il pacchetto di interventi straordinari da 18 milioni di     euro. Ma la Villa Romana ha bisogno di manutenzione ordinaria e quotidiana     dei mosaici. Serve, cioè, una squadra di restauratori che si occupi ogni giorno     delle migliaia di tessere della dimora romana. Ai sali che tornano a macchiare     di bianco i mosaici dal sottosuolo si aggiunge la polvere sulle tessere e zone con     la presenza di laniccio, l'aggregato in forma di lana che si raccoglie negli angoli     delle stanze quando sono raramente spazzate.

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