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Centro anziani a Piazza, i lavoratori chiedono di far parte del cda

PIAZZA ARMERINA. Un posto che conta nella gestione diretta della casa di riposo per anziani, per vedere tutte le carte e poter contribuire a far uscire l’istituto dalla palude debitoria attuale.
A chiederlo il comitato di lotta dei lavoratori del centro «San Giuseppe», istituto a rischio chiusura a causa della forte crisi di liquidità e di oltre due milioni di euro di debiti verso il personale per buste paga arretrate. I dipendenti chiedono all’attuale consiglio di amministrazione di fare un passo indietro, presentando le dimissioni, ma soprattutto auspicano la formazione di un nuovo cda con la presenza di un rappresentante del personale e uno degli anziani. Insomma una partecipazione diretta nella direzione della casa di riposo, in modo da poter incidere in termini concreti sul futuro dell'istituto.
Il cda è formato da cinque componenti di nomina regionale: due fanno riferimento direttamente alla Regione, uno dei quali ricopre il ruolo della presidenza, due vengono indicati dal Comune, un quinto, infine, viene nominato su indicazione della Diocesi di Piazza Armerina. Il comitato potrebbe indicare un nome all’amministrazione locale da inserire tra i due di provenienza «comunale». Si guarda anche alle opzioni attualmente al vaglio per rientrare dal pesante debito dell’Ipab. «Chiediamo alla Regione, inoltre, un mutuo per avviare un piano di rientro dal debito, di acquistare l’ex chiesa e convento dei Teatini, complessi di grande valore artistico e culturale, autorizzare la vendita i alcuni beni immobili e terreni, sollecitare i comuni limitrofi a sanare il loro debito verso l’Ipab», precisa il comitato. A metà ottobre gli anziani ospiti erano scesi al minimo storico di 36 unità, numero poi aumentato per la chiusura di una struttura privata a Pergusa.
«Certamente non è responsabilità dei lavoratori il fatto che da oltre tre anni l’ala nuova composta da 50 posti letto sia vuota», aggiunge il comitato. «Credo che per ragioni di opportunità il cda della San Giuseppe dovrebbe dimettersi, alla luce di quello che sta succedendo e delle richieste arrivate dai lavoratori», sottolinea il vicesindaco Giuseppe Mattia. E si attendono nel frattempo gli 88 mila euro di fondi regionali di un precedente progetto, soldi che se accreditati potrebbero costituire una piccola boccata d’ossigeno per le tasche dei dipendenti. Sull’accreditamento delle somme proprio qualche giorno fa era scoppiata una polemica pubblica in consiglio comunale. Il Comune, intanto, sta scrivendo a gran parte delle 100 case di riposo per anziani dell’isola per convocarle nella città dei mosaici e far nascere un coordinamento regionale delle Ipab siciliane. L’iniziativa dell’amministrazione comunale ha l’obiettivo di unire gli attori di un comparto in forte crisi per pianificare azioni comuni di protesta e programmazione nei confronti del governo regionale.

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