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Il carcere di Nicosia chiude, detenuti trasferiti

NICOSIA. Diventa attuativo il decreto ministeriale del primo febbraio 2013. Da ieri è operativa la chiusura del carcere di Nicosia, gli sfollamenti dei detenuti potrebbero partire già oggi. Intanto continua la protesta e si preannuncia, per domani, una manifestazione di piazza. «La scellerata decisione del ministro della Giustizia di chiudere il Carcere di Nicosia è operativa - conferma Giuseppe Trapani della segreteria provinciale della Uil penitenziari - e lo diviene proprio il venerdì santo senza tenere conto delle esigenze del personale di polizia penitenziaria, a cui sono stati revocati riposi e ferie, e delle famiglie dei detenuti che domani, unico giorno settimanale in cui si facevano i colloqui a Nicosia, saranno privati della possibilità degli auguri pasquali ai loro congiunti detenuti».
La notizia è stata appresa da tutta la città con lo stesso sentimento di impotenza che si provò il 25 giugno dello scorso anno quando fu avviato lo sfollamento della casa circondariale. Poi il 28 giugno i trasferimenti dei detenuti vennero sospesi e si aprì la possibilità di ristrutturare e ampliare, ad oltre 100 posti, il carcere cittadino con fondi comunali. Una possibilità che però non si è mai concretizzata. L'unica concretezza rimane la chiusura. «Invitiamo tutti a partecipare in massa, il sabato santo, al nostro sit in piazza Speciale, dove - continua Trapani - terremo un pubblico confronto. Sarebbe auspicabile una serrata generale delle attività commerciali la mattina di sabato e l'accensione continua di lumini nella scalinata di piazza Speciale a partire dal pomeriggio di venerdì santo, come segno di speranza di fronte alla assoluta insensibilità dei livelli romani della politica».

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