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Piazza Armerina, buco di bilancio da 700 mila euro

PIAZZA ARMERINA. Buco di bilancio da 700 mila euro nei conti comunali, con la necessità di mettere mano a nuovi tagli e al recupero dell’evasione. Serve una manovra entro la fine di settembre per aggiustare i numeri del bilancio della città dei mosaici alla luce dei nuovi minori trasferimenti da Stato e Regioni.
A spiegare la situazione il ragioniere capo Giuseppe Baiunco, ieri mattina, ascoltato nella commissione Bilancio, presieduta dal consigliere Andrea Velardita. Il Mef, il ministero dell’Economia e finanze, ha ufficialmente ridotto di 378 mila euro le somme destinate a Piazza dal fondo di solidarietà per i comuni, mentre un altro 15 per cento, corrispondenti ad altri 300 mila euro, anche se la somma non è ancora precisa, sarà decurtato dai trasferimenti della Regione Siciliana.
Per far quadrare i conti nel bilancio 2014, quindi, occorrerà utilizzare intanto la leva dei nuovi tagli, nell’ambito della spending review. Esclusa ogni possibile soluzione legata ad un aumento dei tributi locali, visto che ormai nell’ultimo biennio sono stati aumentati ai livelli massimi.
«Tra le soluzioni di cui si è parlato in un recente passato vi era quella di puntare sull’affidamento dei minori alle famiglie in luogo del ricovero disposto dall’autorità giudiziaria nelle case famiglia», propone il consigliere Teodoro Ribilotta, componente della commissione Bilancio. Solo per i ricoveri dei minori disposti dai magistrati le casse comunali ogni anno spendono dai 600 ai 700 mila euro. L’affido dei minori direttamente alle famiglie costerebbe molto meno al bilancio comunale e indirizzerebbe i fondi alle famiglie ospitanti, che ne avrebbero anche un beneficio economico.
Sul fronte del recupero dell’evasione si punta a nuovi accertamenti tributari, nel tentativo di riportare nel portafogli del Comune 300 mila euro.
Nel corso della discussione in seno alla commissione Bilancio si è anche escluso di mettere mano ad una revisione o cancellazione dei servizi cosiddetti non essenziali, come l’assistenza domiciliare agli anziani e l’asilo nido comunale, i quali costano ogni anno ai contribuenti piazzesi circa 600 mila euro. Tagliare i due servizi significherebbe far saltare una trentina di posti di lavoro, oltre che far venir meno un’aspettativa sociale alle famiglie beneficiarie dei due servizi. In realtà periodicamente il futuro dei due servizi viene messo in discussione per alleggerire i conti comunali in uscita. Per tappare il buco, comunque, non verranno tagliati asilo e assistenza domiciliare. Concordi i componenti della commissione presenti alla seduta, Velardita, Ribilotta, Manuela Lentini e Teresa Neglia. In un momento di forte crisi occupazionale far saltare i posti di lavoro appare improponibile.
Intanto una patata bollente si presenterà all'amministrazione comunale nelle prossime settimane, quando finirà l'incarico dell’attuale ragioniere capo Baiunco, il quale ha fatto intendere da tempo di non essere disponibile ad accettare il rinnovo della guida del settore. Baiunco, infatti, è anche titolare del delicato e impegnativo ufficio Tributi e il mancato potenziamento dei due uffici con personale adeguato non rende cumulabili i due carichi di lavoro. Tensioni si sono anche verificate nelle scorse settimane su questo fronte con l’assessorato al Bilancio.

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