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Avvelenati da mandragora, 7 in ospedale a Mistretta

La gita fuori porta si conclude con un’intossicazione acuta dopo il mix di verdure

MISTRETTA. Quello che sarebbe dovuto essere un 25 aprile da trascorrere all'aria aperta, in compagnia di amici si è trasformato in una disavventura per un gruppo di Mistretta. In 7 sono finiti in ospedale per un'intossicazione acuta da Mandragora, una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, molto diffusa sui Nebrodi, che contiene alcaloidi altamente tossici.La più grave è una 50enne che è stata ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Milazzo. I medici dicono che sta meglio e che le sue condizioni migliorano. Gli altri sei si trovano ricoverati presso il reparto di medicina dell'ospedale S.S. Salvatore. Tutti i pazienti, sottoposti a un trattamento di lavanda gastrica sono stati dichiarati fuori pericolo di vita, ma per precauzione hanno trascorso anche la scorsa notte in ospedale. Lungi da incappare in una disavventura il gruppo di amici riunitosi per una scampagnata è andato alla ricerca di verdure per concludere una giornata di festa e ricca di gustosi piatti con una cena leggera. Così in serata hanno preparato e consumato la cosiddetta "minestra maritata" ossia un mix di verdure. Poche ore dopo però tutti hanno accusato malori con confusione mentale, vertigini, nausea, diarrea e malessere generale. Per fortuna nel gruppo c'era anche un medico che ha capito subito che si trattava di intossicazione da mandragora. La pianta, velenosa e potenzialmente mortale, può essere confusa facilmente con la bietola e con la borragine. A confermare il grave stato di salute è stato un tossicologo al quale uno dei componenti del gruppo ha inviato una foto tramite telefono cellulare. Al pronto soccorso dell'ospedale il personale di turno ha notato che tutti presentavano sintomi di avvelenamento e barcollavano. Subito è stato disposto il ricovero anche perché in mancanza di un rapido intervento l'assunzione di mandragora può provocare il coma e nei peggiori casi la morte.  

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