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Lipari, i buchi del nuovo porto turistico: lavori fermi ma le spese sono già alte

La società mista Condotte D’Acqua e Comune già registra un buco in bilancio di un milione e mezzo, è polemica

LIPARI. Ancora deve essere realizzato il porto turistico da 70 milioni dalla società mista Condotte D’Acqua e Comune, e già vi è un “buco” in bilancio di un milione e mezzo. Un milione per stipendi e spese varie, 500 mila euro per i cinque dipendenti comunali che hanno fatto parte della commissione che ha scelto il “partner”. Sono il dirigente Francesco Subba, i dipendenti Fania Salmieri, Franco Rando, Lucio D’Ambra e l’ex dirigente Nico Russo. Il decreto ingiuntivo è stato presentato al tribunale e nel 2014 si saprà l’esito. Nel contempo, divampano le polemiche a livello politico. Il consigliere Nuccio Russo ha tenuto un consiglio comunale “informale”. Presenti una decina di rappresentanti quasi tutti della minoranza. Assenti la maggioranza e la giunta Giorgianni. Dietro le transenne massiccia la presenza dei titolari dei pontili galleggianti, diportisti e pescatori.
Il consigliere Russo, Art1: “Le strutture portuali di Pignataro non vanno toccate, se si vuole potenziare il porto possiamo parlarne”. Mariano Bruno, Pdl: “è preferibile richiedere una auto convocazione del consiglio”.
Bartolo Lauria, Udc: “La mia posizione rimane quella di quando eravamo all'opposizione. Presentammo interrogazioni, lettere e odg. Quando la maggioranza del centro destra votò quella delibera noi uscimmo dall'aula. Sabatini all'epoca disse, “questo progetto non si può approvare se non viene condiviso dai cittadini”.
Gesuele Fonti, Il Faro: “Questo sistema di portualità non ci ha mai entusiasmato. Certo Lipari ha bisogno di un porto. In quel progetto vi era anche il porto commerciale e proprio per questo, pur con sofferenza abbiamo votato la delibera. Poi però si stralciò il commerciale... Quindi ora cade tutto. Si parli con Condotte, ci ritorni gli immobili e poi eventualmente si fa una nuova gara”.
Pietro Lo Cascio: Sel, “Prima il porto commerciale e poi tutto il resto. Ma tutto dovrà passare dal piano dei porti e delle rade”.
Nunziatina D'Alia, Udc: “Sono sempre stata per un porto pubblico. Perchè dobbiamo rivolgerci ai privati?”.
Giacomo Biviano, Pd: “Bisogna accertare se quel bando può essere ancora valido, tenuto conto che il progetto dovrebbe essere modificato. Eventualmente come si può chiudere il rapporto con Condotte D'Acqua? C'è un buco di un milione e mezzo, abbiamo già ceduto 2 fabbricati a Marina Corta. Come si può venir fuori? Che si nomino degli esperti per fare chiarezza. Ma che non siano nomine politiche”.

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