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Lipari, il depuratore a Canneto Dentro: «Ma si doveva fare a Monte Rosa»

Cresce il malumore tra i cittadini e l’ingegnere Cavallaro ripropone il progetto di due anni fa

LIPARI. L'emergenza della maggiore isola delle Eolie è quella fognaria. L'impianto di pretrattamento è ancora sequestrato dalla procura della Repubblica di Barcellona che dopo l'invasione dei liquami nelle vie principali ha autorizzato i "lavori di bonifica". Tra i cittadini però cresce la preoccupazione che il nuovo impianto di depurazione da 30 milioni di euro sarà realizzato a Canneto Dentro. Hanno espresso malumore Anna Miracula, Angelo Ferlazzo, Antonio Marra e Pino Martinucci. Le uniche modifiche dovrebbero riguardare le pompe di sollevamento. Salterebbe quella sulla spiaggia di Unci e da Sottomonastero si sposterebbe nell'attuale sito ove è ubicato l'impianto di pretrattamento, in pieno centro urbano tra case, cimitero, alberghi e residence. I lavori saranno eseguiti dalla ditta dei fratelli Oliva di Milazzo che si è aggiudicata l'appalto. Pronta anche una autoconvocazione del consiglio comunale. Nel contempo, a rincarare la dose ci ha pensato Franco Cavallaro, ingegnere che aveva progettato il precedente impianto da collocare a Pignataro, zona molto più decentrata che ospita la condotta sottomarina. "Grazie ai tempi della giustizia (se fosse stata sollecita e pronta ovviamente non saremmo qua a discutere di localizzazione del depuratore) - ha raccontato - i cittadini si troveranno "condannati" alle seguenti spese (oltre a quelle derivanti dall'inevitabile annullamento del contratto con l'Ati vincitrice delle gara) derivanti dalla illogica scelta di realizzare il depuratore a Canneto: 1) Prossimità con diversi abitati e inevitabile riduzione di valore dei terreni legato all'utilizzo turistico e agricolo; 2) Procedura per autorizzare il piano degli insediamenti produttivi annullata e necessità di trovare un altro sito per gli artigiani (ma ne esistono?); 3) Costi esorbitanti per la gestione di un depuratore che va raggiunto con un sollevamento e che produce molti residui di fanghi da smaltire. Ma erano (e lo sono ancora) possibili altri siti. Quando - ha puntualizzato - nel corso dell'assemblea pubblica del 5 marzo 2011, in cui il Commissario Pelaggi incontrò il comitato popolare, illustrai con una presentazione tecnica le ragioni di una localizzazione alternativa, smontando una per una le motivazioni che ci sono alla base della scelta del sito di Canneto. Perché l'allora sindaco intimò di affrettarsi, impedendo di fatto di poter informare dettagliatamente i cittadini presenti? Perché il Commissario Pelaggi non volle neanche prendere in considerazione le perplessità del comitato? Vi era forse qualche motivo non tecnico che impediva di realizzare il progetto del depuratore a Monte Rosa?". "Oggi come ieri - ha concluso l'ingegnere Cavallaro - sono disponibile a incontrare chiunque voglia informarsi e prendere posizione, e potersi così sottrarre al giudizio storico che i futuri cittadini addebiteranno a chi acconsentirebbe alla realizzazione del depuratore a Canneto in presenza di una fattibile alternativa".

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