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Messina, in manette il vice questore aggiunto per concorso esterno in associazione mafiosa

MESSINA. Negli uffici della Questura è stato arrestato questa mattina Maurizio Lento, vicequestore aggiunto attualmente capo dell’ufficio di prevenzione generale. L’indagine però con Messina non c’entra nulla e riguarda invece la Calabria. In manette due poliziotti e un avvocato penalista.
Due poliziotti quando erano capo e vice capo della mobile di Vibo rispettivamente Maurizio Lento e Emanuele Rodonò (quest’ultimo attualmente in servizio a Roma), avrebbero favorito il clan Mancuso di Limbadi. Avrebbero evitato, secondo la direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, di andare a fondo nelle inchieste sul clan. A tenere i contatti con i poliziotti l’avvocato dei Mancuso Antonio Galati.
Ai poliziotti viene contestata il concorso esterno in associazione mafiosa. Entrambi sono stati portati al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Al legale viene contestata l’appartenenza al clan. Lento era arrivato a Messina il 29 novembre del 2011 e gli era stata affidata la divisione anticrimine. Nel settembre del 2012 era passato alle volanti. Lento, calabrese di nascita, presta servizio nella Polizia di Stato dal 2000. A Reggio Calabria, aveva prestato servizio prima all’ufficio scorte poi alla Squadra Mobile. Nel 2007 era stato trasferito alla Questura di Vibo Valentia con l’incarico di dirigente della Squadra Mobile. Dal 2011  lavorava a Messina.

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