Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Lipari, visite al castello fino alle 13.30 nei festivi

Il museo è gestito dalla Regione, che come in altre occasioni ha spiegato le difficoltà dell’assessorato ai Beni culturali a reperire i fondi per pagare i dipendenti o a elaborare un piano per la turnazione dei dipendenti

LIPARI. Nei giorni festivi il parco archeologico all’interno del castello chiude alle 13,30. E scattano le proteste dei villeggianti e anche dei turisti. «Il primo maggio - racconta l'eolian-milanese Arianna Giuffrè — ho trovato i cancelli sbarrati e come me tanti turisti hanno fatto dietrofront. Non è questa l'ospitalità che ci si aspetta, non tutti avranno il tempo di ritornare, non tutti avranno la possibilità di risalire. Il museo e il parco dovrebbero avere orari più lunghi, almeno nei giorni festivi». E invece non è così. Il museo è gestito dalla Regione, che come in altre occasioni ha spiegato le difficoltà dell’assessorato ai Beni culturali a reperire i fondi per pagare i dipendenti o a elaborare un piano per la turnazione dei dipendenti. Così una direttiva inviata dall'assessorato ai Beni culturali ai responsabili di musei, gallerie e parchi archeologici prescrive l’apertura nei giorni «rossi» del calendario. E nonostante gli impegni, gli sforzi e le promesse del governatore Crocetta il Castello rimane chiuso mezza giornata. Un vero peccato. Negli scavi archeologici sono state ritrovate copie delle maschere del tempo, utilizzate poi nei corredi funerari e oggi esposte nell'importante museo liparese. Tra queste Dioniso dio del vino e dell'ebbrezza, Dioniso dio del teatro e Dioniso traghettatore delle eterne beatitudini nell'aldilà. «In molti musei Italiani, quantomeno nei posti di grande interesse turistico — puntualizza Giuffrè — prolungano l'orario, proprio per favorire l'accesso e la visione delle cose esposte, qui troppo spesso, questo magnifico sito diventa troppo silenzioso, come se fosse una casa di riposo per anziani. Come sarebbe bello poter narrare ai turisti e alla gente del luogo questa storia...forse sarebbe il caso di responsabilizzare i funzionari, forse sarebbe il caso di privatizzare, molti hanno voglia di conoscere, di sapere. Propongo una soluzione, sarebbe bello e magico poter vedere gli abitanti del luogo vestiti da fauni, da satiri, da baccanti... poter vedere Dioniso o Pan girare attorno all'Acropoli e per le strade di Lipari. Ricreare un'atmosfera mitologica, più unica che rara, organizzazione, ma soprattutto tanta volontà. Un inizio, un cambiamento, una prova, qualcosa che rimanga nella mente del turista». «Dopo aver annullato l'incantevole spiaggia bianca della pomice — conclude Giuffrè — cerchiamo di utilizzare la cultura dei nostri luoghi nel modo migliore, creando un'esperienza unica al mondo, una foto tra Afrodite ed un papposileno, può diventare un meraviglioso ricordo per il turista. Un'altra alba sorgerà a Lipari, un sole rosso fuoco colorerà il prossimo tramonto, lo spettacolo della natura continua». Tra i primi a intervenire il consigliere Giacomo Biviano, Pd che ha scritto — al dirigente generale Sergio Gelardi, dell'assessorato regionale dei beni culturali e dell'identità e al dirigente Maria Amalia Mastelloni del museo archeologico regionale «Bernabò Brea» di Lipari — per richiedere l'apertura anche di pomeriggio nei giorni festivi. Dal museo, nonostante la richiesta, nessun commento.

Caricamento commenti

Commenta la notizia