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Inferno di fuoco a Cefalù, polemiche sui soccorsi

In fiamme una vasta area, da Gibilmanna a varie contrade della cittadina. Centinaia di ettari andati in fumo, case e residenze estive minacciate, tre persone tratte in salvo. Il sindaco Lapunzina: "Ci hanno lasciati soli"

CEFALU'. Cefalù è ancora avvolta dalle fiamme. Il rogo, divampato ieri pomeriggio, alimentato dal vento di scirocco, sta assediando un vasto fronte boschivo in un'area già devastata dagli incendi nell'estate del 2007. Le fiamme sono divampate, probabilmente per cause dolose, nell'area boschiva di Gibilmanna e subito si sono estese in diverse contrade, da Carbonara a Ferla, su un fronte di diversi chilometri. Numerose residenze e case di villeggiature sono minacciate. A rischio anche il celebre santuario della Madonna di Gibilmanna. Tre persone, rimaste intrappolate dal fuoco, sono state raggiunte e messe in salvo dai vigili urbani. I vigili del fuoco sono impegnati su tutti i fronti, con squadre provenienti da tutta la provincia e non solo

"È un inferno di fuoco e siamo stati lasciati soli» dice il sindaco Rosario Lapunzina. «È un incubo che ritorna. E purtroppo ci sono state gravi falle nell'organizzazione dei soccorsi» denuncia ancora Lapunzina indignato perchè l'unico Canadair impiegato nelle operazioni di spegnimento è rientrato alla base per il cambio di turno del pilota e non è più tornato. Il sindaco ha protestato con il prefetto mentre, sul posto, ha cercato di coordinare gli interventi delle squadre di soccorso che appoggiano i vigili del fuoco.

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