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Nuove minacce per Vincenzo Liarda, sindacalista della Cgil nelle Madonie

PALERMO. Nuova intimidazione a Vincenzo Liarda, il sindacalista della Cgil che nelle Madonie ha promosso varie iniziative antimafia. A Liarda è stata recapitata una busta con un foglio di minacce, un proiettile e tracce di polvere da sparo. Il plico è stato trovato stamattina dal sindacalista che con la scorta si è recato nella sua casa di campagna già obiettivo di altre intimidazioni: in passato erano stati tagliati alberi di ulivo e bruciato la porta dell'abitazione. Il foglio conteneva insulti e minacce di morte: «Pagherai con la vita per quello che hai fatto». C'erano altri riferimenti a un preteso «isolamento» e l'accusa che, a causa delle sue iniziative per la legalità, è stato recentemente sciolto il consiglio comunale di Polizzi Generosa per infiltrazioni mafiose. Finora Liarda ha subito venti intimidazioni, in gran parte con lettere anonime e buste con proiettili. Le minacce sono cominciate quando il sindacalista ha promosso una mobilitazione per l'assegnazione a una cooperativa di produzione del feudo di Verbumcaudo confiscato al boss Michele Greco. «Sono sconcertato», ha detto Liarda dopo il nuovo «avvertimento». «Ora - ha aggiunto - mi aspetto risposte non solo dalle forze di polizia ma soprattutto dalla politica. Mi aspetto che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, venga qui nelle Madonie per dare risposte a un forte bisogno di
lavoro. Non può passare l'idea che si stava meglio quando si stava peggio. Occorre anche promuovere la fiducia e il senso di responsabilità di tutti e di ciascuno».

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