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Palermo, rifiuti: nasce la Rap, prenderà il posto dell'Amia

PALERMO. Una nuova società: la Rap, Risorsa Ambiente Palermo prende il posto di Amia, la partecipata dal Comune che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in città, dichiarata fallita alcuni mesi fa dal tribunale e sottoposta a curatela. Insieme alla collegata Amia essemme conta circa 2200 dipendenti. Lo ha deciso il Consiglio comunale, nella seduta fiume di ieri, che a tarda notte, nonostante il parere contrario dei Revisori dei Conti, ha approvato a maggioranza una delibera, che dà mandato al sindaco di presentare tramite la nuova azienda, la proposta di affitto con diritto di prelazione del ramo di azienda Amia e Amiessemme per sei mesi. Solo i consiglieri del Pd e del movimento Ora Palermo, non hanno votato la proposta di delibera della giunta, approdata in Consiglio, appena due giorni fa.    


«Dopo la fase di affitto temporaneo, tramite la Rap, si dovrà procedere all'acquisto entro sei mesi dell'intero complesso aziendale dell'Amia - dice il vicepresidente vicario del Consiglio comunale di Palermo Nadia Spallitta - Il Consiglio ha anche approvato lo statuto e l'atto costitutivo della nuova società, pur in presenza del parere contrario dei revisori dei conti, perchè non ha ritenuto di condividerlo. I revisori hanno sollevato alcune obiezioni circa la verifica della congruità del prezzo di affitto e di vendita e sull'assenza di un piano industriale, che consenta di comprendere la vantaggiosità dell'operazione».   


Il costo   del servizio, infatti, aumenterebbe di circa 40 milioni di euro, in più, con il rischio, secondo i revisori, di un aumento della Tares, la nuova tassa sui rifiuti, che ha mandato in soffitta la Tarsu. «In effetti - aggiunge Spallitta -, rispetto al costo dell'affitto e della cessione, trattandosi non di procedura di libero mercato, bensì fallimentare, si è in presenza di stime predisposte per legge dagli organi del tribunale fallimentare - e come tali devono ritenersi congrue ed attendibili-, e alle quali, quindi, il Comune ha aderito». «Il business plan triennale- conclude- necessita, invece, di un preventivo accordo con i sindacati e che sarà posto a corredo del provvedimento definitivo di cessione aziendale».   


Per il sindaco Leoluca Orlando:  «il risultato del voto dimostra la bontà della proposta politica e tecnica avanzata dall'amministrazione comunale che non comporterà un aumento di spesa per le casse comunali e garantirà i livelli occupazionali dei dipendenti, permettendo una maggiore e migliore integrazione e coordinamento dei servizi con le altre aziende e con gli uffici comunali». Nel corso del dibattito era stato presentato un emendamento che prevedeva la possibilità di esternalizzare il servizio. A questa possibilità Orlando si è nettamente opposto «perchè - afferma - pretendo che l'amministrazione comunale si assuma davanti ai cittadini una responsabilità e il dovere in prima persona di garantire servizi efficienti e che lo faccia con strumenti pubblici». 

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