PALERMO. I timori della vigilia sono spariti quasi subito quando è stato evidente che tra i duemila manifestanti, scesi in piazza a Palermo per protestare contro la costruzione dell'impianto Muos a Niscemi (Caltanissetta), non c'era traccia dei black block, la frangia anarchica più violenta, contro cui per precauzione era stato allestito uno speciale sistema di sicurezza da parte delle forze dell'ordine, presenti in massa a protezione degli obiettivi più sensibili. La mobilitazione è andata avanti in maniera pacifica, con un corteo colorato di bandiere di attivisti, ma anche di partiti politici della sinistra e del movimento sindacale, che ha attraversato il centro della città fino a raggiungere piazza Indipendenza, il quadrilatero attorno al quale si trovano i Palazzi istituzionali della Regione e del Parlamento siciliano. Ma secondo alcuni attivisti del comitato 'No Muos', proprio la presenza dei partiti avrebbe «macchiato» la manifestazione. «È stata un fallimento, c'era poca gente rispetto al grosso problema che il Muos rappresenta per la salute: e il motivo è stato la presenza di bandiere di partiti», si rammarica Francesco Terranova, del Movimento No Muos Sicilia. In testa al corteo c'erano le «mamme No Muos», il gruppo di donne che da anni si batte contro la base Usa ritenendo il sistema satellitare dannoso per la salute pubblica a causa dell'emissione delle onde elettromagnetiche.
Un rischio per gli abitanti di Niscemi «concreto» nonostante le rassicurazioni dell'Istituto superiore di Sanità, la cui relazione è stata alla base della decisione del governo di Rosario Crocetta di ritirare il provvedimento di revoca delle autorizzazioni concesse due anni fa alla stipula dell'accordo tra il ministero della Difesa e gli Stati Uniti. «I nostri figli non sono cavie di nessuno», dice Concetta Gualato, presidente del Comitato 'mamme No Muos', secondo cui «non si può aspettare altri 20 anni per capire se il Muos può essere la causa di malattie». Perchè «Niscemi è un paese malato, la maggior parte delle donne ha problemi di tiroide, i nostri bambini si ammalano di leucemia e c'è un elevata percentuale di sterilità», protestano le mamme al grido urlando «Yankee go home». Al loro fianco delegazioni provenienti da varie parti d'Italia dei 'No Tav' della Val Di Susa, dei 'No dal Molin' e dei 'No Triv'. Ma anche gli ex disobbedienti di Luca Casarini e le agende rosse, guidate da Salvatore Borsellino. Gli unici momenti di più accesi si sono avuti davanti a Palazzo dei Normanni, quando un gruppo di manifestanti ha sfidato gli agenti in tenuta anti-sommossa piazzandosi a un metro di distanza dal cordone e urlando slogan. Dalla piazza sono partite incitazioni nei confronti dei dieci attivisti che ieri hanno occupato l'aula del Parlamento, dove hanno trascorso la notte, e che hanno ricevuto la solidarietà di esponenti di Sel e del Movimento 5 Stelle, con tre deputati regionali (Stefania La Rocca, Giorgio Ciaccio e Giampiero Trizzino) che hanno srotolato uno striscione affacciandosi dal Palazzo con la scritta «la Sicilia ripudia la guerra, No al Muos».
Palermo, manifestazione No Muos a piazza Politeama
Più di 500 i partecipanti al corteo
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