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Recupero dei crediti, il capo del condominio deve consegnare l’elenco dei morosi

Un caso nella zona di via Oreto a Palermo. Amministratore condannato a pagare 2mila euro in sede civile: per la privacy si era rifiutato di fornire i dati di chi non pagava

PALERMO. Il capo condominio deve consegnare l'elenco dei morosi ai creditori che possono così rivalersi su di loro in sede civile. Se non lo fa rischia e anche di pagare una somma non indifferente. È quanto emerge in un'ordinanza della seconda sezione civile del Tribunale di Palermo che ha condannato un amministratore condominiale che non aveva voluto consegnare la lista dei condomini che non pagando la rata condominiale impedendo all'amministratore di potere pagare e saldare il debito. La vicenda riguarda il condominio di via Tantillo 5 nella zona di via Oreto. Qui era stata richiesta dall'avvocato Giancarlo Pellegrino la lista di chi non aveva pagato le spese condominiali. «La legge 220 del 2012 prescrive che il condominio è tenuto a comunicare ai creditori non soddisfatti – spiega l'avvocato – il nominativo dei condomini morosi. Se non arriva la comunicazione si prefigura un danno». Danno che il giudice Fabrizio Zagarella ha riconosciuto con una condanna per il danno arrecato. Per questo motivo il condominio di via Tantillo in persona dell'amministratore è stato condannato oltre a consegnare l'elenco dei morosi anche a pagare un danno di oltre 2 mila euro. «Questo è quanto prevede la normativa – aggiunge l'avvocato Pellegrino – l'amministratore è tenuto a dare tutte le informazioni per potere dare corso al recupero delle somme che spettano ai creditori». L'avvocato per alcune prestazioni legali per quel condominio aveva presentato una parcella di 2500 euro. Ma non aveva mai ricevuto le somma che spettava per l'attività professionale svolta.
Per questo motivo aveva presentato un decreto ingiuntivo che era diventato esecutivo. In cassa non c'era soldi. E così aveva chiesto all'amministratore di potere conoscere chi non era in regola con i pagamenti. Elenco più volte negato. Da qui la presentazione di un ricorso d'urgenza per avere tutte le informazioni necessarie per potere entrare in possesso delle somme.
«Queste è una delle prime ordinanze che oltre ad imporre all'amministratore di conoscere i morosi – aggiunge Pellegrino – condanna anche al pagamento del danno per il ritardo nel consegnare le informazioni richieste. Ormai è legge. Non è più una questione di tutela alla privacy, queste informazioni vanno date». Grazie a questo elenco adesso si potrà recuperare coattivamente le somme direttamente dai proprietari degli appartamenti che non sono in regola con i pagamenti. Un passo in avanti, visto che all'interno di tanti palazzi sono numerosi i casi di famiglie che non pagano regolarmente le quote condominiali. In alcuni casi ci sono alcuni nuclei familiari in arretrato anche di anni. Questa ordinanza potrebbe rappresentare un precedente per i tanti creditori che attendono soldi dai condomini.

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