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Rapine violente in casa, 5 arresti nel Palermitano

PALERMO. I carabinieri con l'operazione ''MIlicia violenta'' hanno sgominato una banda di rapinatori tipo ''arancia meccanica'' che picchiavano e maltrattavano le vittime spesso anziani. Secondo gli investigatori un ruolo centrale nella gang che ha compiuto la serie di rapine tra Altavilla Milicia-Trabia-Palermo l'aveva Umberto Guagliardo, arrestato nel maggio 2013 nell'ambito dell'operazione antimafia "Argo" ed attualmente detenuto. Guagliardo, nel medesimo periodo in cui sarebbe stato picciotto di fiducia del reggente della famiglia mafiosa di Altavilla, si adoperava anche per creare, con il supporto di Vincenzo Urso, una propria banda, con alcuni giovani senza scrupoli provenienti dall'hinterland palermitano, disponibili a rapine e furti per facili guadagni, anche con l'uso di armi. Una banda violenta che utilizzava anche i bambini come vedette.
Diversi i colpi contestati come quello messo a segno nella tabaccheria in via Del Visone a Palermo commessa il 27 marzo del 2012 da Umberto Guagliardo, Vincenzo Urso, Salvatore Binario, Domenico Geraci (quest'ultimo tratto in arresto in flagranza di reato) e B.S. Minorenne. La rapina in abitazione commessa ai danni di un anziano di Altavilla Milicia, nel corso della quale alla vittima, minacciata con un coltello, sono stati portati via tre fucili, uno dei quali è stato sequestrato dai militari a Nunzio Di Franco. Un altro colpo ai danni di un'anziana che sempre di Altavilla Milicia, che era stata scaraventata a terra e minacciata con un coltello, mentre le venivano sottratti gioielli, soldi e buoni fruttiferi. Ancora il furto commesso in abitazione, ai danni di un'anziana signora, nel corso del quale erano stati portati via oggetti di valore e denaro contante. La banda avrebbe anche rubato 300 metri di cavi di rame della palificazione della Telecom e alcune grosse moto e motocicli. Le indagini sono state, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Bagheria e dirette dai sostituiti della Dda di Palermo  Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli, e Bruno Bucoli e Francesco Gualtieri dalla Procura di Termini Imerese.

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