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Palermo, in via Maqueda chiusura totale: vietati anche i bus

Dal 4 giugno l’isola pedonale, fino ad ora «a singhiozzo», sarà ad orario continuato tutti i giorni e soprattutto saranno vietati i mezzi pubblici e privati

PALERMO. Dopo la strigliata del sindaco alla polizia municipale accusata di boicottare l’isola pedonale di via Maqueda, si annuncia una rivoluzione sulla chiusura della strada che forse più di ogni altra ha subìto nell’ultimo decennio provvedimenti, ripensamenti, incertezze sulla sua sorte. Il comandante dei vigili urbani minimizza le accuse del sindaco contro «chi ritiene di boicottare le iniziative dell’amministrazione comunale» e dice che non di accuse si tratta «ma di un’esortazione a una più stretta collaborazione». Orlando, per due giorni all’estero, non aggiunge altro. Ma il neo-assessore alla Mobilità, Giusto Catania, anticipa che il 4 giugno per via Maqueda, pedonalizzata a singhiozzo dopo anni di resistenza dei commercianti, cambierà tutto. «Faremo una pedonalizzazione vera - dice -, non è possibile parlare di chiusura al traffico quando su una strada transitano continuamente autobus, macchine pubbliche e private. I cittadini apprezzano i provvedimenti se sono convinti e coerenti». Tra tentativi e marce indietro, via Maqueda oggi è interdetta alle auto nel tratto da via Cavour e i Quattro Canti, da lunedì a venerdì con pausa pranzo (dalle 9.30 alle 13 e dalle 16 alle 20), mentre il sabato e la domenica a orario continuato. Ma soprattutto è percorsa (tranne il sabato) dagli autobus, che transitano su una corsia maldestramente isolata con una teoria di piante che hanno visto tempi migliori. Ed è attraversata da una sfilza di mezzi autorizzati: veicoli delle forze dell’ordine, veicoli di soccorso, auto del car sharing, macchine di disabili, mezzi dei vigili del fuoco diretti alla caserma di via Scarlatti, taxi, veicoli a noleggio con conducente, macchine con a bordo persone sottoposte a terapie indispensabili, residenti e dimoranti se in uscita da casa (vai a controllare...) o se titolari di passi carrabili su via Maqueda. Insomma, per dirla con Catania, «non passa giorno che io non invii lettere agli enti pubblici per protestare contro il passaggio continuo di macchine». A fronteggiare questo brulicare di auto da strade e stradine ci sono due-tre pattuglie della polizia municipale, messe al collo di un imbuto bucherellato da ogni parte.
L’attuale ordinanza scade il 3 giugno. Dal 4, annuncia Catania, cambia tutto. Come? L’isola pedonale non avrà più pausa pranzo, ma sarà a orario continuato tutti i giorni, e soprattutto «saranno vietati i mezzi pubblici e privati. Niente autobus, niente taxi, niente veicoli a noleggio. Altrimenti di che pedonalizzazione parliamo? Bisogna consolidare le abitudini».
In altre città, come a Bari, l’esperimento sulla chiusura del centro storico ha funzionato dopo un percorso durato anni, che ha previsto la realizzazione di parcheggi di scambio nella cintura esterna, l’attivazione di bus-navetta e perfino misure di incoraggiamento al bus come caffé gratis offerti dai commercianti. Qui è mancato finora un piano coerente e non ha certo giovato la lunga ostilità dei commercianti, che si sono aperti alla possibilità di una pedonalizzazione soltanto quando i buoi erano già scappati (verso i centri commerciali) e l’identità dell’antica strada completamente stravolta. Adesso Catania giura che si fa sul serio. E anche le attività culturali messe in campo dall’assessore Francesco Giambrone si andranno a intensificare: «Abbiamo chiamato gli artisti di strada, coinvolto il Conservatorio, l’Accademia di Belle Arti, le associazioni - dice Giambrone -, ma per ora le proponiamo soltanto il sabato, quando l’isola pedonale è un po’ meno violata da continui passaggi di auto e di autobus».
L’altro tema caldo è quello della Favorita, la cui parziale chiusura è stata, al debutto, un mezzo flop. «Il ciclista investito dalla macchina? Macché, è successo fuori dalla zona pedonale, la cosa non ci è stata neanche segnalata», risponde a muso duro il comandante dei vigili urbani. «Le attività sportive annullate dagli stessi organizzatori in piazzale dei Matrimoni? Frutto di un doppio equivoco. Piazzale dei Matrimoni non era chiuso al traffico e la chiusura alle auto, in ogni caso, scattava alle 10 e non prima. Io ho visto tanta gente a piedi contenta, tanti ciclisti. Su questa strada continueremo», dice Catania. In ogni caso, la sperimentazione durerà ancora solo tre giorni: sabato 24 (domenica 25 no perché si vota), l’1 e il 2 giugno (il 31 no perché gioca il Palermo ed è già chiuso un tratto di viale del Fante). La strada per la pedonalizzazione vera sembra lontana.

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