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Palermo: concorso truccato all'Università, la Procura chiede il rinvio a giudizio per il prorettore

PALERMO. La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex preside della facoltà di Medicina Giacomo De Leo, ora prorettore dell'Ateneo palermitano e docente di Biologia, di Salvatore Novo, professore ordinario e direttore della scuola di specializzazione in Cardiologia dell'università di Palermo e di Alberto Balbarini, docente di Malattie cardiovascolari all'università di Pisa.
Sono coinvolti in un'inchiesta su un concorso truccato per un posto da ricercatore universitario nel Dipartimento di Cardiologia, bandito nel 2004 e svolto nel 2005, e sono accusati, a vario titolo, di truffa, soppressione di atto pubblico e falsità ideologica.
Il concorso, secondo gli inquirenti, venne truccato per consentire alla figlia di Novo, Giuseppina, l'aggiudicazione del posto.
L'inchiesta viene avviata dai pm di Bari che indagano su una serie di concorsi truccati in
diversi Atenei italiani. Il gup del capoluogo pugliese si dichiara incompetente, però, sulla vicenda palermitana e rinvia gli atti alla Procura di Palermo che prende in mano il fascicolo. Nell'inchiesta, inizialmente, spunta anche il nome dell'ex sottosegretario del governo Monti, Adelfio Elio Cardinale, la cui posizione viene stralciata. Per lui la Procura
ha chiesto l'archiviazione.
Secondo gli investigatori, ci sarebbe stato un vero e proprio accordo tra Novo e De Leo per far vincere il concorso alla figlia del cardiologo. A garantire che la dottoressa si aggiudicasse il posto doveva essere Mario Mariani, altro docente universitario di Pisa, nominato membro della commissione esaminatrice. All'ultimo momento, però, Mariani, scopre di essere indagato dai pm baresi e fa un passo indietro. E' allora che, secondo i magistrati, De Leo e Novo, distruggono il verbale con cui Mariani era stato designato commissario d'esame e lo sostituiscono con uno identico in cui mettono il nome di Balbarini. Quest'ultimo, vicino a Mariani, sarebbe stato al corrente di tutto.
Il concorso, svolto con Balbarini in commissione, viene vinto dalla Novo. La dottoressa non è indagata, ma nella richiesta di rinvio a giudizio i pm parlano dell'ingiusto profitto che gli inquisiti le avrebbero procurato "consistente nel conseguimento illegittimo della nomina e nei conseguenti benefici economici e giuridici con correlativo danno per l'Università".
Cardinale viene coinvolto perchè De Leo, saputo del forfait di Mariani, lo chiama per avere aiuto. Ma l'ex sottosegretario, da quanto emerso dall'inchiesta, non sarebbe intervenuto.

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