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L’addio di Cefalà Diana a Enrico

Tutto il paese ieri si è fermato per le esequie sul sagrato della madrice. Viaggiava sul sedile posteriore di un’auto finita contro un muro

CEFALA’ DIANA. Nell’aria un silenzio surreale, tagliente, profondo. Non un’anima viva in strada. I negozi chiusi, le saracinesche abbassate in segno di lutto. Anche il tricolore sul palazzo comunale esposto a mezz’asta. Davanti alla chiesa madre si sono raccolte quasi duemila persone, arrivate da centri limitrofi per dare l’ ultimo saluto a Enrico. Tutta Cefalà Diana ieri pomeriggio ha sospeso ogni attività per partecipare ai funerali del diciottenne morto domenica scorsa in un incidente automobilistico in via Ungheria, alla periferia del paese. Una tragedia che ha affranto l’intero paese. Alla guida dell’auto, una Mercedes che si è schiantata contro il muro di un’abitazione, c’era uno dei due amici coinvolti nel sinistro con Enrico Lo Nigro, che dopo avere affrontato in piena salita alcune delle curve che portano verso la piazza del paese, avrebbe perso il controllo dell’auto. Per lui solo qualche graffio. L’altro passeggero, seduto al suo fianco, è stato ricoverato all’ospedale Civico di Palermo ma se l’è cavata con qualche punto di sutura in viso e alcuni livido. Per Enrico, che invece stava seduto nel sedile posteriore, non c'è stato niente da fare. L’urto lo ha ucciso anche se il personale del 118 ha fatto di tutto per portarlo in tempo al pronto soccorso. Sgomento e dolore ma soprattutto grande rifiuto per la morte di un gentile ragazzo che si è spento a soli diciotto anni. Nessuno dei presenti, infatti, voleva esserci ieri pomeriggio alla madrice, a piangere l’amico di tutti, un bravo ragazzo che amava la vita e che si faceva benvolere da ognuno, dando spesso l’esempio. Un ragazzo che nonostante la giovane età aveva conquistato i cuori dei concittadini. Ma l’intera comunità, con i giovani amici in testa, si è fatta forza e si è stretta al dolore dei familiari.
I funerali di Enrico sono stati celebrati nello spiazzo antistante la chiesa, ieri gremito all’inverosimile per dare l’ultimo saluto a Enrico. Anche il sindaco Marco Albiano, che ha emesso un’ordinanza per proclamare il lutto cittadino. «L’improvvisa e tragica scomparsa di Enrico ha coinvolto emotivamente tutta la cittadinanza nei sentimenti di vicinanza espressi a mamma Rita e ai familiari», si legge nel documento del primo cittadino. «Il senso di smarrimento e di sgomento per una morte così prematura ha pervaso la cittadinanza a tal punto che il profondo dolore della famiglia è divenuto un dolore ampiamente condiviso dall’intera comunità e non solo», ha aggiunto Albiano.
A ricordare che esiste solo la morte del corpo ma non quella dell’anima è stato don Giuseppe D’Accardi nell’omelia. «Nella speranza della risurrezione eterna raccomandiamoci tutti a Dio», ha detto. A far risaltare le doti morali e umani di Enrico sono stati anche gli amici con una lettera di saluto. E un gesto di cordoglio è arrivato pure dal prefetto di Palermo che ha voluto essere presente simbolicamente, con una corona di fiori.

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