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Palermo, pista racket per gli strani furti a raffica

Una decina di incursioni in un mese tutte nella stessa zona, quella di «pertinenza» del mandamento di Resuttana

PALERMO. Banditi che sfasciano vetrine e saracinesche per portare via pochi spiccioli. Una decina di incursioni, tutte uguali, tutte nella stessa zona, nel giro di un mese nell’area compresa tra viale Lazio, via Aquileia, via Sciuti, via Imperatore Federico e via San Lorenzo. Bottini ridicoli da 20-30 euro, 70 nel caso più fortunato per i malviventi, con danni per i commercianti 100 volte superiori. Il dubbio è che non si tratti di furti, bensì di «messaggi» del racket, vere e proprio intimidazioni nei confronti dei commercianti a cui poi chiedere il pizzo. Tutte le attività danneggiate si trovano nel territorio controllato dal mandamento di Resuttana, quello al centro dell’operazione «Apocalisse», conclusa con 91 arresti nel giugno scorso. Allora finirono in cella una sfilza di soldati ed esattori del pizzo e il presunto capo, Giuseppe Fricano, nella cui abitazione furono trovati 50 mila euro in contanti. Indagini di carabinieri e polizia sono in corso. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI.

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