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Otto vigili urbani sotto accusa per abuso d'ufficio

L'inchiesta parte dal suicidio di Noureddine Adnane, un venditore ambulante marocchino che, sentendosi vessato da continui controlli, si diede fuoco l'anno scorso in via Ernesto Basile e morì alcuni giorni dopo a causa delle gravi ustioni

PALERMO. La Procura di Palermo ha chiuso l'indagine su otto vigili urbani, accusati di abuso d'ufficio. L'inchiesta parte dal suicidio di Noureddine Adnane, un venditore ambulante marocchino che, sentendosi vessato da continui controlli, si diede fuoco l'anno scorso in via Ernesto Basile e morì alcuni giorni dopo a causa delle gravi ustioni.      

Dopo la morte dell'ambulante, magistrati e carabinieri hanno analizzato l'attività della squadra amministrativa della polizia municipale per capire se, come dissero alcuni colleghi di Adnane, c'erano stati degli abusi, non solo nei confronti del suicida ma anche di altri extracomunitari. Gli avvisi di conclusione indagine, firmati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Maurizio Agnello e Amelia Luise, sono stati notificati all'ispettore capo Giuseppe Massaro, agli agenti Giuseppe Oddo e Silvia Cilio, al commissario Giuseppe Milazzo e ai poliziotti Maria Grazia Bologna e Carmelo Antinoro, Davide Bellomonte e Antonino Bonaccorso. Gli inquirenti, anche grazie a intercettazioni, sono riusciti a riscontrare quello che avevano raccontato alcune vittime e hanno verificato che alcuni dei verbali di controllo degli ambulanti sono stati falsificati.

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