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La pulizia dei siti archeologici, Salerno: «A costo zero con i lavoratori forestali»

All’assessore regionale Mariarita Sgarlata proposto l’utilizzo del personale pure per le manutenzioni

SIRACUSA. La pulizia dei siti archeologici e monumentali non necessita di piani di intervento straordinari ma piuttosto può rientrare nell’ordinarietà utilizzando leggi, risorse e strumenti di cui la Regione dispone. In sintesi è questo quello che sostiene Salvo Salerno, più volte intervenuto su questioni legate alla gestione delle circoscrizioni attraverso l’associazione ”Quartieri fuori dal Comune”, ed oggi in campo per dare quelli che definisce ”suggerimenti” al nuovo assessore regionale ai Beni culturali Mariarita Sgarlata. E che fanno seguito all’impegno dello stesso assessore ad attivarsi sul territorio partendo dalle «piccole cose, come la pulizia dei siti archeologici». «Esiste in Sicilia - dice Salerno - lo strumento per garantire la manutenzione e pulizia a costo zero dei siti culturali e paesaggistici, quindi non solo archeologici. Si tratta dell’azienda regionale delle foreste demaniali, con i suoi 18mila lavoratori forestali addetti alla manutenzione silvoculturale del patrimonio verde della Sicilia». «Un’apposita legge regionale - dice ancora Salerno - consente che l’azienda delle foreste demaniali con una semplice convenzione possa essere incaricata di provvedere con i propri operai sia alla ripulitura, ma anche alla manuntenzione ed al miglioramento delle essenze vegetali di tutti i terreni di interesse paesaggistico destinati alla pubblica fruizione». L’azienda foreste demaniali viene così paragonata ad una sorta di «giardiniere» ufficiale dell’isola. Fermo restando che gestisce anche «33 riserve naturali tra cui Vendicari e Pantalica». L’azienda ha pure lavorato in sinergia con importanti realtà di tutela ambientale come Legambiente, Lipu e Wwf. «L’assessore Sgarlata valuti dunque questa possibilità tutta di mano pubblica e pressoché a costo zero - conclude - in quanto le giornate agli operai occorre comunque garantirle e pagarle e lo faccia prima che sia troppo tardi». Salerno coglie infatti l’occasione per criticare il proponimento del governo Crocetta sullo scioglimento dell’azienda che dovrebbe essere trasformata in quello che definisce «un mostro ibrido ed enorme come il dipartimento dello sviluppo rurale».  

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