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Siracusa, i casi di turbecolosi in città: "Non ci sono infetti al centro ex Umberto I"

SIRACUSA. «Non ci sono stranieri affetti di tubercolosi nella nostra struttura». Il responsabile del centro ex Umberto I, Luciano Spicuglia, spegne gli allarmismi dopo la notizia del ricovero in ospedale, nel reparto di Malattie infettive, di due migranti, che, comunque, come affermato dal primario, sono in isolamento. È probabile che abbiano contratto la malattia nel corso della traversata che li ha poi portati sulle nostre coste. Il timore è che altre persone siano rimaste contagiate e naturalmente il pensiero corre a quelli che sono ospiti nei centri di accoglienza. «Posso escludere - dice Luciano Spicuglia, responsabile dell’ex Umberto I - che ci siano persone affette da tubercolosi. La situazione, sotto questo punto di vista, è tranquilla, e posso rassicurare tutti». La struttura, ricavata nella zona della Pizzuta, regge quasi da sola il peso degli sbarchi avvenuti in tutti questi mesi in città ed in provincia. Al momento, gli ospiti sono 150 ma, in futuro, potrebbe ospitarne di più. «Stiamo lavorando - dice Luciano Spicuglia, responsabile del centro - per aumentare la capienza e sono in corso degli interventi per ammodernare il locale. Ci saranno dei posti in più, infatti sono stati ordinati dei letti a castello per far dormire 200 persone. In questo modo, non ci saranno materassi a terra ma va detto che abbiamo in programma altre iniziative. Stiamo pensando, a tal proposito, ad una batteria di bagni per evitare la promiscuità nei servizi. Insomma, stiamo provando ad affrontare nel migliore dei modi possibili il problema del continuo flusso di sbarchi. Queste persone vanno aiutate e non ci impegneremo nel farlo». La striscia di sbarchi si è, comunque, allentata, dopo l’ondata di approdi che si è registrata la scorsa estate. «Dobbiamo ammettere - dice Luciano Spicuglia - che un ruolo chiave l’ha avuto il prefetto e tutto il suo staff, riuscendo a tamponare una situazione che rischiava di travolgere il territorio».

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