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Siracusa: la Procura scruta i conti dell’Inda

SIRACUSA. Hanno imboccato una pista ben precisa le indagini sulle presunte irregolarità gestionali dell'Istituto nazionale del Dramma antico e sui finanziamenti relativi agli spettacoli classici del 2009 con refluenze per i due anni successivi. I due procedimenti giudiziari, uno coordinato dal capo della Procura Francesco Paolo Giordano, l'altro affidato al sostituto procuratore Roberto Campisi, non risultano più intestati ad ignoti ma i relativi fascicoli contengono adesso i nominativi di diverse persone che risulterebbero iscritte nel registro delle notizie di reato. In sette sarebbero finiti sotto la lente di ingrandimento della Procura che ha posato gli occhi sui conti della Fondazione ed a tremare ora sono i vertici dell’istituto.
«Gli accertamenti sono ancora in corso - commenta il capo dell'ufficio del pubblico ministero - non possiamo aggiungere nulla di più. Speriamo nei prossimi giorni di avere un quadro più esaustivo dell'intera vicenda».
A determinare una svolta nelle indagini sarebbe stata una consulenza tecnica contabile, che gli inquirenti hanno affidato mesi fa a quattro esperti commercialisti, i quali hanno passato al setaccio la gestione dell'Istituto negli anni presi in considerazione, che è stata depositata nei giorni scorsi. Un atto che viene interpretato dalla Procura come la conclusione di un primo ciclo di investigazioni che sono state svolte dalla Guardia di Finanza mentre rimane tuttora in corso un approfondimento di un filone di indagine relativo agli anni compresi tra il 2009 e il 2011. «Possiamo soltanto affermare - dichiara il procuratore Giordano - che sono emersi significativi elementi di responsabilità personale in merito a fatti di rilevanza penale e che l'intera tematica è passata minuziosamente al setaccio. Non possiamo che ribadire che questo ufficio, come per ogni indagine che riguarda le istituzioni pubbliche o di rilevanza collettiva, presta la massima attenzione all'individuazione di fenomeni di non corretta gestione dei finanziamenti pubblici». Di più al momento non è dato sapere. L'inchiesta avviata la scorsa primavera dalla Procura, pur mantenendo un assetto unitario, è stata suddivisa in più tronconi e riguarda gli ultimi sei anni di gestione dell'Inda. Le indagini hanno portato all'audizione di persone informate sui fatti ma anche ad eseguire intercettazioni. Appena lo scorso novembre l'assessore regionale alla Cultura Michela Stancheris, accompagnata dal Direttore generale del Dipartimento regionale dei beni culturali Alessandro Rais è stata ricevuta a palazzo di giustizia dal procuratore Giordano al quale ha consegnato una corposa documentazione relativa ai contributi concessi all'Inda fra il 2009 e il 2011 e chiesto di verificare se vi siano gli estremi per avviare un'azione penale a carico di coloro che avrebbero indotto in errore la regione Siiclia producendo spese e bilanci non veritieri, come sostenuto dai funzionari che hanno avuto in mano le carte, tra fatture, note spese di tourneèe, incassi e bilanci dell'Istituto. Tutto questo nasce da una verifica contabile eseguita dal Dipartimento sulla richiesta di finanziamento di oltre tre milioni di euro avanzata dall'Inda, poi ridotto a un milione di euro, per spettacoli e manifestazioni da realizzare.

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