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Parcheggi, pass e bus: la «giungla» di Ortigia a Siracusa

SIRACUSA. I tempi per la messa su strada dei bus elettrici restano incerti. Ma da palazzo Vermexio assicurano che si è in dirittura d’arrivo. E la nuova segnaletica per il servizio è stata già realizzata. Ma le proteste e le segnalazioni di residenti e talvolta anche di commercianti su quella che è diventata una giungla di auto lasciate ovunque è ormai all’ordine del giorno. E se ne fanno carico il consiglio di quartiere e i comitati e le associazioni a cui a vario titolo si è dato vita in Ortigia.
Le questioni sul tappeto sono tante: i varchi di accesso e orario di divieto, la questione pass residenti e pass autorizzati, il problema delle aree di sosta dentro il centro storico, la carenza di vigilanza nelle ore notturne. E poi l’attivazione bus elettrici. «Ci siamo quasi - dice l’assessore comunale alla Mobilità Silvana Gambuzza - ci sono stati una serie di adempimenti tecnici e burocratici che hanno portato via più tempo del previsto. Non mi sbilancio sui tempi ma stiamo lavorando. I bus elettrici sono fondamentali per una nuova mobilità in Ortigia. Ma serve la collaborazione dei cittadini». E dai cittadini le segnalazioni e le richieste non mancano. Il Comitato Quartieri fuori dal Comune torna alla carica sulla Ztl ricordando «l’anarchia ed il degrado» prodotto dalla precedente amministrazione, e la ”tregua” data alla nuova giunta dinanzi alle promesse di nuovi interventi su Ortigia. «Prendiamo atto - dice Salvo Salerno per il Comitato - che nulla è cambiato. A parte la risibile ed incongrua isoletta, anzi ”scoglio” pedonale di piazza Pancali, ed è chiaro che si è voluto garantire il via libera alla mera e solita funzione selvaggia del centro storico in nome di un mal concepito spirito dello sviluppo turistico ed economico, cioè di una concezione di Ortigia come una ”Rimini” da spremere per la sola gioia di ristoratori e avventori». Il Comitato ”Quartieri fuori dal Comune” evidenzia che al di là dell’attivazione dei bus navetta «i parcheggi per i residenti possono essere realizzati subito». «Inoltre - aggiunge - la navetta non ha nulla a che vedere con lo spropositato numero di pass elargito a non residenti sotto forma di ”autorizzati” a qualunque titolo, anche i meno giustificabili». «Inoltre - dice ancora Salerno - riducendo i pass si attenuerebbe subito la pressione veicolare in Ortigia». Per quanto riguarda poi la vigilanza viene sottolineato come «i costi eventuali degli straordinari si ripagano con le contravvenzioni ed i ticket dei parcheggi. Come dice il codice della strada». Di parcheggi per i residenti e non, e di pass intanto si parlerà martedì prossimo in un incontro che gli assessori Silvana Gambuzza e Francesco Italia avranno con Davide Biondini del Comitato ”Residenti quartiere di Ortigia”. Biondini presenterà le risultanze di uno studio effettuato su stalli esistenti e fabbisogno reale nel centro storico. Documento che sarà successivamente presentato pubblicamente giorno 30 alle 20 in piazza Minerva.
«Le difficoltà in Ortigia ci sono ed i problemi in materia di mobilità pure - dice il vicesindaco Francesco Italia - l’obiettivo resta quello della chiusura quotidiana della ztl a partire dalle 19 in poi. Ma ci vogliono le navette e non solo quelle. Occorre anche restringere la maglia sui pass. L’amministrazione si rende conto delle difficoltà dei residenti. E siamo aperti a qualunque proposta. Felici di trovare insieme soluzioni e risposte concrete e attuabili». Intanto nelle ore notturne il centro storico cade in balia di chi non rispetta regole e divieti. I vigili urbani scompaiono e le auto finiscono con essere posteggiate fin dentro la Marina, davanti ai cassoni del porto, in ogni vicolo e slargo dell’isola, davanti ai portoni delle case e dinanzi ai monumenti. «Una situazione intollerabile - dice il presidente della circoscrizione Salvo Scarso - il quartiere e i vari comitati ed associazioni stanno creando un unico fronte. Perchè la situazione rischia di diventare fuori controllo. Giorno 30 presenteremo lo studio su stalli e pass fatto da Biondini. Che crediamo possa fornire soluzioni».

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