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«Minacciò un ausiliare del traffico»: Avola, scatta una condanna a nove mesi

Il fatto è accaduto nel 2008, dopo la richiesta all’imputato di spostare la sua automobile dalle strisce pedonali

AVOLA. Una intemperanza che magari avrebbe potuto evitare, finita poi in sede giudiziaria, quella di un automobilista avolese che nel maggio del 2008 ebbe un alterco verbale con un ausiliario del traffico in servizio al centro storico dopo che quest'ultimo lo invitò espressamente a togliere l'auto posteggiata in mezzo alle strisce pedonali nell'incrocio tra via Cavour e corso Garibaldi, in violazione alle norme del codice della strada. Diverbio che si concluse con il poco educato gesto dell'automobilista «indisciplinato», il quale assalito dalla rabbia e dopo aver minacciato verbalmente l'agente di polizia municipale ausiliario S.P., gli tolse il berretto dalla testa e lo lanciò a circa dieci metri di distanza. Vicenda rievocata nei giorni scorsi nell'udienza conclusiva del processo penale intentato nei confronti dell'avolese Giuseppe B., 59 anni, difeso in aula dall'avvocato Paolo Signorello, rinviato a giudizio a seguito della denuncia sporta dalla vittima per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Processato venerdì scorso dal Giudice monocratico del Tribunale di Avola Francesco Scollo, nei confronti dell'imputato è rimasto in piedi l'impianto accusatorio, con la sentenza emessa dal giudice di riconosciuta colpevolezza del reato ascritto e la condanna alla pena di 9 mesi di reclusione e il pagamento delle spese processuali, con il beneficio della sospensione condizionale della pena. Secondo la ricostruzione dei fatti, e per quanto emerso in sede di dibattimento processuale, l'imputato inizialmente aveva posteggiato la propria auto di fronte alla farmacia di via Cavour, dove si doveva recare la madre dallo stesso accompagnata, ma dopo il primo invito del vigile ausiliario a sostare il mezzo in maniera corretta e di spostarla perché posteggiata in malomodo ( orizzontalmente al marciapiede), G.B. decise di toglierla e la posteggiò più in basso della strada. Ma questa volta posizionandola nelle strisce pedonali, nell'incrocio tra via Cavour e corso Garibaldi. Ripreso per la seconda volta dall'ausiliario del traffico, che a questo punto gli chiede di fornirgli la patente di guida e i documenti del mezzo per procedere alla applicazione della contravvenzione per divieto di sosta in zona non consentita. A questo punto l'automobilista poi denunciato all'autorità giudiziaria iniziò uno sproloquio con relative minacce rivolte al vigile ausiliario del tipo «io la patente non te la do. Anzi ti faccio spogliare della divisa che indossi perché ho amicizie con i carabinieri e guardia di finanza». Lo stesso vigile ausiliario, per la verità, non è l'unico caso di imbattersi con automobilisti irascibili e persino maneschi.

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