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Mazara arrestato per droga, risarcito per ingiusta detenzione

È rimasto ingiustamente recluso in carcere per sei mesi, il piccolo imprenditore edile mazarese Franco Moceri, rimasto coinvolto nell’operazione antidroga “El Dorado” del 2008. L’imprenditore nei giorni scorsi ha ottenuto, da parte della Corte di appello di Palermo, un risarcimento di 41 mila euro per l’ingiusta detenzione

MAZARA DEL VALLO. È rimasto ingiustamente recluso in carcere per sei mesi, il piccolo imprenditore edile mazarese Franco Moceri, rimasto coinvolto nell’operazione antidroga “El Dorado” del 2008. L’imprenditore nei giorni scorsi ha ottenuto, da parte della Corte di appello di Palermo, un risarcimento di 41 mila euro per l’ingiusta detenzione. Moceri, dopo avere subito una lunga detenzione cautelare, nel corso della quale si era sempre proclamato innocente, era stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione, con l’accusa di associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Solamente dopo quasi tre anni dall’arresto e dell’inizio del procedimento a suo carico, è stato assolto in secondo grado per non aver commesso il fatto. Mentre adesso è arrivato anche il risarcimento.
“Finalmente giustizia è stata fatta dopo anni di traversie giudiziarie - afferma l’avvocato Giuseppe Pinella - e siamo riusciti a dimostrare la completa estraneità ai fatti del mio assistito, condannato in primo grado a sei anni, nonostante anche gli altri imputati, durante gli interrogatori, abbiano più volte ricordato che Moceri era una persona estranea ai fatti. Questo risarcimento comunque inadeguato - ha aggiunto l’avvocato Pinella - pur essendo un ristoro per la carcerazione subita ingiustamente, certamente non potrà elidere il pregiudizio che si è formato a carico di Moceri, il quale da quella data non ha quasi più lavorato a causa del grave pregiudizio che la notizia del suo arresto e della lunga detenzione gli ha causato”. L’operazione “El Dorado” risale al febbraio 2008, quando i carabinieri di Trapani insieme alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, hanno arrestato dodici persone con l’accusa di traffico internazione di sostanze stupefacenti. L’organizzazione criminale, operante tra Mazara, Campobello, Marsala e Petrosino, avrebbe goduto del sostegno di indiziati mafiosi imparentanti con boss di cosa nostra.

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