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Marsala, le ruspe tornano sul litorale: saranno demolite 12 case illegali

Il Comune ha trovato i fondi per completare l’operazione, sotto il controllo della Procura

MARSALA. Si rimette in moto la macchina delle demolizioni delle costruzioni abusive realizzate entro i 150 metri dal mare, sul litorale di Marsala. Dovranno essere infatti abbattute le restanti 12 costruzioni abusive che fanno parte dell'elenco delle 22 inserite dal Comune nel primo lotto delle demolizioni.
Il Comune ha infatti aggiudicato in maniera definitiva il servizio di demolizione delle costruzioni abusive. Ad effettuarla sarà la «Central Tecnica» di Giovanni Blanco di Rosolini (Siracusa) che ha offerto un ribasso del 27,235 per cento sul prezzo a base d'asta di 120 mila euro, somma che era stata impegnata nel bilancio 2012 dall'ex dirigente del settore ingegnere Francesco Patti. La «Central Tecnica» succede nel servizio alla «Edil Costruzioni» di Alcamo che ha già effettuato dieci delle 22 demolizioni previste. Possono quindi riprendere quindi le demolizioni.
Si tratta di costruzioni che si trovano entro la fascia dei 150 metri dal mare, sia nel versante sud che in quello nord della città, per le quali è stato completato l'iter previsto dall'abusivismo edilizio: sequestro e sospensione dei lavori, acquisizione al patrimonio non disponibile del Comune e, dopo ricorsi e controricorsi al Tar e al Cga, le ordinanze di demolizione.
Durante la lunga pausa sono stati avviati i preliminari per riprendere le demolizioni su cui vigila la Procura della Repubblica. Nei mesi scorsi, in attesa dell'aggiudicazione definitiva del servizio (fermatosi per mancanza di fondi da parte del Comune) alcune costruzioni abusive sono state «preparate» per la demolizione. Sono state cioè liberate da mobili e masserizie, trasferiti in locali posti sotto la sorveglianza della polizia municipale, e private dei servizi elettrici.
Pertanto, ultimata la prassi che segue l'aggiudicazione di una gara d'appalto (accettazione e firma del contratto), la «Central Tecnica» riprenderà la demolizione delle costruzioni abusive che sembra ormai inevitabile anche perché la speranza che fosse approvata dalla Regione una nuova legge di sanatoria o la legge relativa al riordino delle coste che avrebbe dovuto consentire il «salvataggio» di buona parte delle costruzioni abusive esistenti a Marsala, sembra essere naufragata, con la naturale delusione di quanti speravano di potere vedere «salvate in extremis» le loro costruzioni dalla demolizione iniziata il 19 settembre del 2011 che ha già buttato giù dieci costruzioni nei due versanti. Al contrario, le associazioni ambientaliste approvano la decisione del Comune.

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