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Cracco al timone di "Hell's Kitchen": "Qui si gareggia per un lavoro vero"

MILANO. «Non è mica Disneyland, qui si gareggia per un lavoro vero». Così Carlo Cracco ha presentato la prima edizione italiana di "Hell's Kitchen", show culinario che fonde talent e reality, in onda su Sky Uno dal 17 aprile. Nel corso di sedici puntate (divise in otto serate, in onda ogni giovedì alle 21.10), i concorrenti si metteranno alla prova sotto il giudizio severo dello chef stellato per conquistare il titolo di Executive Chef presso un nuovo ristorante del resort Forte Village in Sardegna. A contendersi il contratto di sei mesi, sedici giovani professionisti del settore provenienti da tutta Italia che, divisi in due squadre (8 uomini e 8 donne), dovranno affrontare dure prove esterne e la più temibile sfida: il servizio per 70 persone nel ristorante di "Hell's Kitchen" in un'atmosfera infernale fra comande dei clienti e rimproveri di Cracco. Ad aumentare la tensione degli aspiranti chef, ogni servizio ospiterà fra gli altri commensali anche volti noti dello spettacolo e dello sport e, soprattutto, personalità della gastronomia internazionale, come lo chef thailandese Chumpol. «Il momento topico nella ristorazione è il servizio, in quelle due ore può succedere di tutto - dice Cracco - e alla fine il giudizio che conta di più è sempre quello del cliente». Le qualità di un Masterchef, insomma, potrebbero non bastare a prevalere nella disfida di "Hell's Kitchen": «Il vincitore deve essere in grado di condurre una cucina e una brigata, di insegnare la disciplina e fare un bel menu», spiega Cracco. Fra i primi e più diffusi format culinari al mondo (creato nel 2003 e presente in 26 paesi) "Hell's Kitchen" arriva su Sky Uno dopo il successo delle edizioni americane condotte da Gordon Ramsay, diventate di culto anche in Italia, visto che «da tre anni è il programma culinario di maggior successo fra quelli importati», come spiega l'executive VP programmi di Sky Italia Andrea Scrosati. Cracco riceve il testimone dallo chef inglese per un'edizione che vuole distinguersi da quella americana: «Ramsay è più cattivo di me, ma quando mi arrabbio, mi arrabbio veramente», dice lo chef. Altra differenza con gli Usa nei menu che, fra calamari ripieni alla toscana e portafogli di salmone, daranno un'immagine raffinata della cucina italiana. Così, se Ramsay chiede ai suoi concorrenti di mettersi alla prova con il Filetto alla Wellington, il piatto bandiera di 'Hell's Kitchen Italià sarà il Filetto alla Rossini, «un omaggio a un compositore noto in tutto il mondo che sapeva fare anche la cucina - spiega Cracco -, un piatto fantastico che può dare l'idea del genio italiano». Parte importante del programma anche la dimensione "reality": le telecamere assisteranno alle dinamiche della convivenza fra i concorrenti, ospitati in un loft sopra il ristorante. «Fra le produzioni originali ci mancava ancora un programma che unisse talent e reality», spiega Scrosati, che a margine della presentazione si dichiara soddisfatto della stagione in corso fra X Factor, MasterChef e The Apprentice: «Con Junior Masterchef abbiamo superato ogni aspettativa di ascolti (65% rispetto alla versione senior, meglio di ogni altra edizione al mondo) - dice Scrosati - e con il programma di Cattelan siamo entusiasti di aver trovato uno zoccolo duro di 200mila fan».

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