
La crisi economica ha aggredito la Sicilia. Se qualcuno non se ne fosse accorto ci sono i dati della Banca d’Italia, ribaditi dagli studi della Cisl, certificati dagli uffici regionali che annunciano l’esaurimento dei fondi per la cassa integrazione. Sullo sfondo il pericolo più grave: l’impossibilità per Palazzo dei Normanni, entro la fine dell’anno, di poter pagare stipendi e pensioni dovendo fronteggiare un debito di cinque miliardi.
Poi ce la possiamo raccontare come vogliamo ma con i numeri è difficile litigare. Il Pil regionale calerà quest’anno di quasi il 3% e gli occupati del 2,2% cosicché a lavorare sarà poco più del 40% dei siciliani in età da lavoro. Una crisi che si somma ad un 2011 molto difficile. Il tasso di occupazione s´è attestato al 56,4% per gli uomini (-0,7%) e al 27,7% per le donne (-1%). I debiti delle famiglie sono aumentati del 3% e sono, ora, più alti della media nazionale.
Il gelo della crisi ha presentato il conto. Chi si illudeva che la Sicilia potesse uscirne indenne adesso deve fare i conti con la realtà. Al di là della retorica autonomista, utilizzata dal presidente della Regione quale bandiera ideologica per accusare il potere centrale, resta un quadro fatto di immobilismo e di spreco. I fondi europei utilizzati poco e male così come un tempo avveniva con la Cassa per il Mezzogiorno. Con la gestione distorta del denaro pubblico, in chiave clientelare ed elettoralistica, una intera classe dirigente locale e regionale ha organizzato consensi e preferenze. E, soprattutto, ha sperperato risorse destinate alla collettività. I risultati sono quelli certificati dalla Banca d’Italia: la disoccupazione è cresciuta al 19,5 % trascinando la Sicilia al fondo della classifica della disperazione. Solo la Campania ha un numero di disoccupati maggiore del nostro (19,6%). I giovani siciliani sono i più colpiti: solo il 20,9 % dei diplomati tra i 20 e i 24 anni è occupato e solamente la metà dei laureati tra i 25 e i 34 anni ha trovato un lavoro (il 49,3%). I siciliani in cerca di occupazione si sono ridotti del 3 per cento. In presenza di una diminuzione degli occupati il fenomeno è da ricollegare all'effetto scoraggiamento. Vuol dire che le persone stanche di bussare alle porte che restano invariabilmente chiuse hanno lasciato perdere. Le famiglie che vivono sotto la soglia di povertà reale sono il 27%, la percentuale più alta, in termini assoluti, del Mezzogiorno. In particolare, secondo la relazione della Banca d'Italia, dal 2007 al 2010 la spesa media mensile delle famiglie si è ridotta del 9%, raggiungendo il valore minimo dal 2002. La contrazione, superiore alla media italiana (-4 per cento), ha portato a un ampliamento del divario tra la Sicilia e il resto del Paese. A partire dal 2008 tutte le principali voci di spesa hanno registrato una diminuzione. Il calo è stato particolarmente intenso per i trasporti, l'abbigliamento, i ristoranti e gli alberghi.
Il quadro è quello di una economia che si va progressivamente desertificando. L’impresa privata umiliata e costretta a ritirarsi (come insegna il caso della Fiat di Termini Imerese). La Regione che, invece di mettersi al centro di politiche di sviluppo, è diventata un freno. Una casta attenta solo ai propri interessi. Da qui l’esplosione degli organici con la stabilizzazione dei precari, gli aumenti di stipendio ai propri dipendenti, la totale assenza di programmi e di progetti. Solo gestione clientelare attenta a garantirsi la sopravvivenza. Né si vedono pentimenti all’orizzonte. Basta vedere il balletto in corso all’Ars e nelle immediate vicinanze.
L’aula impegnata nella manovrina con l’unico scopo di riuscire a strappare ancora qualche boccone da quel che resta del bilancio regionale. Tutt’intorno i partiti che fanno il gioco dei quattro cantoni con le dimissioni di Lombardo e della sua giunta. Immagini desolanti. Prive anche della grandiosità e dell’eleganza dell’orchestra che suona sul Titanic vicino al naufragio o del gran ballo alla Corte di Vienna mentre, nel 1918, quel che resta del Sacro Romano Impero (la più grande istituzione politica della storia d’Europa) si avvia al disfacimento.
Qui, invece, si vede solo la corsa disperata di uomini intrappolati che cercano una via di fuga verso il futuro. Adesso si aspettano le elezioni e la nuova assemblea che uscirà dalle urne. Sarebbe auspicabile una campagna elettorale imperniata sui programmi anche se, francamente, siamo scettici. In ogni caso è di assoluta evidenza che la prossima legislatura dovrà avere natura costituente. Nelle casse non ci sono più soldi come certificato dal Ragioniere generale e non ce ne saranno più. Difficile che il futuro governo nazionale, qualunque esso sia, torni a privilegiare la Sicilia. La ricreazione è veramente finita. Difficile (oltre che ingiusto) che le tasse raccolte in Veneto vengano a finanziare i precari siciliani o la sanatoria che gonfia gli organici degli enti locali di fannulloni (come dimostra la protesta nei giorni scorsi del sindaco di San Biagio Platani).
Infine, i dati sulla tassa per l’immondizia sono tremendi. Testimoniano dell’assoluta inefficienza dei Comuni. La percentuale di evasione è altissima visto che si aggira fra il 70 e l’80% con punte del 99%. Insomma nessuno paga per il servizio di raccolta dei rifiuti e gli enti locali non sono capaci di farsi valere. Il festival dell’evasione mentre le aziende che lavorano nel settore vantano un miliardo di crediti. Chi pagherà? Deve essere chiaro che i pochi soldi che, da ora in avanti, arriveranno alla Sicilia dovranno essere dedicati alle imprese, allo sviluppo, alla crescita. Basta con l’assistenzialismo.
Non solo non serve a nulla ma è anche il mandante del deserto che sta diventando l’economia siciliana. I dati resi noti ieri hanno segnato la svolta. La Regione non è più in grado di sostenere nessuno. Nemmeno se stessa, se diamo credito all’allarme della Cisl sulle difficoltà di pagamento di stipendi e pensioni per la fine dell’anno.
40 Commenti
Filo
16/06/2012 08:30
Dico solamente che la Sicilila non ha persone competenti per gestire! Ai comuni sono andati consiglieri che non faranno le veci cei cittadini, ma solo per se stessi come sempre! La gente migliore va via dalla propria terra, è una delle conseguenze della mal gestione e menefreghismo della propria terra! I giovani scappano o li fate scappare, ancora non lo hanno capito! Quei pochi servizi che c'erano al comune li avete pure tolti, come Assistenza sociale e agli anziani, del resto molte aziende stanno e sono fallite perchè non girano soldi, molti commercianti assumono a nero e con paghe redicole! E' finito il tempo dove giravano molti soldi, adesso la situazione è critica e bisogna investire molto sul turismo! Prendere esempio dalla Spagna, anche sull'urbanizzazione e sulle strade!
Tanino
16/06/2012 08:44
Da quando c'è DON ARRAFFAELE LOMBARDO la Sicilia è tornata indietro di 20 anni. Complimenti!!!
mareblu'
16/06/2012 08:52
E ancora giocano a fare nuovi poli e paradossalmente il PDL e il PID dopo le bastonate prese cercano allenze con Lombardo Raffaele di Grammichele. Questa classe politica ha fallito in ogni settore c'e' rabbia e disperazione, voteremo solo per qualcosa di nuovo.
Claudio
16/06/2012 09:24
Qualche leghista disse tempo fa che la Sud era una palla al piede per l'Italia. Io mi permetto di dire che è la Regione la palla al piede della Sicilia. Con questo COSTOSISSIMO carrozzone, che assorbe tanto denaro pubblico e che produce pochissimo, lo sviluppo della Sicilia è compromesso. I giovani non hanno possibilità di lavoro se non lasciando l'isola.Politici regionali smettetela di far beghe di partito e mettetevi a lavorare SERIAMENTE per la vostra (o solo nostra) Sicilia. Claudio
gino
16/06/2012 09:46
Le cose da fare sono due. 1) togliere l'autonomia alla regione (perchè si è solo riusciti a sperperarare denaro per clientele e assistenzialismo). 2)Commissariare la regione e mandare tutti questi parassiti di politicanti a casa.
TURI
16/06/2012 09:47
e come non esser d'accordo? messa da parte l'atavica cattiva abitudine di piangersi addosso e chinare il capo,i siciliani dovrebbero liquidare al più presto,nel loro interesse,questa sedicente classe dirigente di RINNEGATI e CIALTRONI per i quli L'AUTONOMIA è stata il comodo paravento delle loro ruberie...
antonio
16/06/2012 09:47
...chi è causa del suo male pianga se stesso !..... questa è la politica in sicilia.... solo un POSTIFICIO
colina
16/06/2012 09:52
IL KILLER DELL'ECONOMIA SICILIANA E' ARRAFFAELE LOMBARDO. RIMPIANGIAMO TOTO' CUFFARO.......
Carlo
16/06/2012 10:02
Per quanto spende la Regione Siciliana è tutt'altro che un ente in crisi.
pigghialu bobby
16/06/2012 10:07
Senza voler scadere nella polemica sterile e di parte, obiettivamente, bisogna prendere atto che questa esperienza Lombardo non ha avuto nulla di positivo. La Sicilia è fanalino di coda nel mediterraneo, caduta in una crisi dalla quale sarà difficile uscire. Il futuro purtroppo non ci riserva nulla di buono. L'elettorato siciliano si farà nuovamente prendere in giro da qualche nuova sigla per cadere sempre più in basso nella disperazione pura. E' una questione culturale, purtroppo, connaturata con la sicilianità di gattopardiana memoria. Difficilmente sapremo venir fuori da una tale situazione... Povera Sicilia.
ivana Di Benedetto
16/06/2012 10:17
Questa classe politica è l'espressione dei siciliani. Non dobbiamo dimenticare che Cuffaro prima e Lombardo poi sono stati eletti con maggioranze superiori al 60%!Fino a quando i siciliani non avranno coscienza politica e voteranno non per coloro che promettono ma per coloro che fanno in Sicilia non cambierà mai niente! Non dimentichiamoci che a Berlusconi ed alla lega è stata la Sicilia che ha dato la maggioranza. Non dobbiamo aspettare il re straniero che ci risolva i problemi ma votare per gente onesta e competente che faccia gli interessi dei siciliani e non quelli propri e dei propri amici.
Beppe M.
16/06/2012 10:34
L'analisi che ci rappresenta chi scrive il fondo è senza dubbio reale ma bisogna anche dire che è facile coltivare il malcontento generale per scopi e finalità di bottega che non sono meno bassi di quelli dei politici a caccia di clientele e capaci di mettere in campo unicamente logiche autoreferenziali. Questo l'informazione lo fa, lo fa anche questo giornale e lo fa benissimo l'estensore dell'articolo che da qualche anno dà addosso a tutti anche a chi non lo merita. E' un vero peccato che questi squilli di tromba non siano stati suonati quando tutto ha avuto inizio e cioè quando - per limitarci qui al solo caso delle aziende pubbliche partecipate o controllate da Comune e Regione - i politici degli schieramenti vicini anche al Giornale di Sicilia - nominavano fior di amministratori incapaci e assetati di soldi e potere che hanno in breve incenerito aziende sane e i cui nomi sono sulla bocca di tutti e sulla penna dei magistrati per reati sia amministrativi che penali. E' così che nacque l'abusatissimo luogo comune che denunciava come "attacco politico" qualsiasi sottolineatura della scellerata amministrazione - da qualsiasi parte proveniente - degli eserciti di vandali designati e al seguito dei partiti di governo. Ora, cosa si vuole denunciare e, soprattutto, quante categorie di persone si devono demonizzare per essersi trovate loro malgrado - e poichè preesistenti al disastro - ad assistere a questo scempio rimasto tutt'oggi impunito? Vorrei ricordare infatti a chi scrive che a latere del mondo dei c.d. precari inteso oggi a, volte anche a torto, giornalisticamente come parametro d scandalo esistono anche i precarizzati che ormai piangono come e più degli altri il disastro annunciato ma che, beffa delle beffe, vengono colpevolizzati al pari dei loro carnefici.
tano
16/06/2012 10:42
Commissariare tutto!!! Solo questo è l'unico rimedio, quali elezioni... non siamo un popolo libero per cui non possiamo esprimere liberamente il nostro voto a causa dei ricatti elettorali che si manifestano per un lavoro e per tanti tipi di clientele ancora più illecite... Questi Porci che ci governano hanno creato categorie ad hoc di votanti di scambio (vedi precari, lsu, forestali, articolisti, dipendenti pubblici caduti dal cielo, ecc..), COMMISSARIARE!!! Ecco la soluzione.
nino
16/06/2012 10:42
chi non paga le tasse , chi da lavoro in nero ,chi non paga i servizi a cominciare dalla tarsu , chi non rispetta le leggi ecc. conviene lo status quo ,tutto il resto sono chiacchere inutili !
giuseppe74
16/06/2012 11:16
Bebbe M ha fatto un intervento che gronda di retorica, non so per quale motivo. La verità può essere racchiusa in queste quattro righe enucleate dall’articolo: “con la gestione distorta del denaro pubblico, in chiave clientelare ed elettoralistica, una intera classe dirigente locale e regionale ha organizzato consensi e preferenze. E, soprattutto, ha sperperato risorse destinate alla collettività". Questa è verità!
Alessio D'angelo
16/06/2012 12:18
Bellissimo articolo , una chiara e semplice descrizione di un prossimo fallimento per bancarotta.. speriamo che succeda non troppo lontano, è giusto che ogni generazione affronti i suoi errori non lasciandoli ai propri figli.
action
16/06/2012 13:18
per non allontanarci dalla realtà bisogna dire con forza che la sicilia è allo sbado da dopo guerra in mano ad una classe politica che ha fatto tutto di nefando che c'era da fare... Un esempio concreto è stata la cassa del mezzogiorno e da ultimo i finanziamenti allo sviluppo ex legge 486/91, il risultato è davanti agli occhi di tutti da un lato il deserto per la gente dall'altrpo lato la ricchizza delle lobby legati al sistema bancario politico. In tutti questi anni i miliardi si sono sprecati... mi piacerebbe cosa avrebbe da dire il l'imprenditore CHE DIRIGE L'asi ???? Lo stesso ROMITI in una trasmissione televisiva ebbe a dire che era deprecabile la cattedrale del deserto di Termini Imerese degli anni '70
Attilio Fiore
16/06/2012 15:15
In un frangente socio-economico così drammatico per l'UE, il caso Sicilia costituisce l'emblema di un default storico che sprofonda nell'ndifferenza e nel fatalismo più bieco.La classe dirigente regionale, politica e burocratica, non avverte nessun sussulto. Non avvia nessun progetto credibile per evitare ulteriori danni al siciliano. C'è nella palude dell'immobilismo dell'ARS e della giunta Lombardo, un attendismo teso a fare trascorrere il tempo in modo assolutamente improduttivo. Purtroppo la mentalità clientelare, che contraddiastingue questa pa politica parassitaria, allarga sempre più le piaghe della disoccupazione e della stasi produttiva. I giochi della politica politicante hanno come finalità la composizione di apparati funzionali al mantenimento di un potere autoreferenziale assolutamente partitocratico.L'esperienza di Lombardo volge al termine nel modo più nefasto. Lo stesso MPA si avvia al tramonto, dopo avere fallito il velleitario proposito di una Sicilia alla riscoperta del proprio autonomismo.Si è trattato dell'ennesima beffa che ha dovuto subire il nostro statuto speciale, per responsabilità di una classe dirigente pavida e subalterna ai partiti nazionale.La Sicilia, d'altronde, è considerata anche dalla stessa imprenditoria nazionale come una terra da cui attingere ingenti risorse assistenziali per insediamenti industriali precari e temporanei. Il caso di T. Imerese docet! Alle prossime elezioni, i siciliani diano un segnale di riscossa, punendo con un voto di dissenso l'inettitidune di questa classe politica incrostata di immobilismo ed apatia. Occorre che gli stessi partiti si rinnovino, puntando con convinzione al cambiamento generazionale. Occorre soprattutto che la società civile si organizzi, dando spazio a nuove soggettività politiche. Ciò per fare fronte in modo attivo ed autonomistico alle tremende conseguenze della crisi.L'Europa mediterranea ha bisogno di un regionalismo forte e propulsivo capace di dare alle popolazioni del sud la forza necssaria per l'attuazione di un progresso reale che bandisca ogni forma di illegalità e di parassitismo.
SPESE INUTILI.
16/06/2012 15:19
Perchè nessun magistrato ha il coraggio di mandare in galera questi truffatori e ladri della nostra regione siciliana? La fanno sempre franca: come mai?
SPESE INUTILI.
16/06/2012 15:23
Box adibiti a laboratori di pasticcerie o altri manufatti. Pescivendoli, panettieri, fruttivendoli e fiorai sparsi per la città e ai quadrivi non pagano tasse ed hanno card e case popolari. Moltissime abitazioni trasformate in uffici o varie imprese senza pagare tasse. MANDATE GLI EVASORI IN GALERA ED A PULIRE LE STRADE SE VOGLIONO MANGIARE.
balduccio
16/06/2012 15:40
Vorrei tanto sapere se cìè la possibilità di buttare in galera questa gentaglia, e non capisco come possano pretendere la pensione da deputato dopo il disastro che hanno combinato.
natale
16/06/2012 16:03
da siciliano,ma abito al nord,ho vergogna di sentire che una classe politica inetta ha ridotto la nostra bellissima terra in queste condizioni. Auspico che una presa di coscienza dei veri siciliani onesti riconduca la Sicilia verso il ruolo che le compete Crepino i politici disonesti.
Anna M.
16/06/2012 16:09
Grand Hotel è una parola troppo elegante per definire il balletto della politica. Una politica assente ai problemi della gente. Una politica lontana dalla gente. E il tempo scorre silenzioso alle grida della gente. Solo il rumore dei ribaltoni, delle dimissioni, degli impasti e rimpasti, tiene viva la politica. La politica del palazzo. Fuori la città si spegne e si consuma nelle tenebre della notte. E' il caso di dire speriamo bene.
Beppe M.
16/06/2012 16:46
@giuseppe74 te lo spiego meglio io il motivo visto che la prima volta non si è capito per colpa della mia retorica. Dov'erano e che cosa scrivevano i giornalisti quando puntualmente dopo ogni tornata elettorale iniziavano a distruggere AMIA, Fiera, e quant'altro? Oppure quando istituivano CRES, CIEM etc.etc.? Oggi a pagare sono anche quei lavoratori che preesistevano a questo disastro e che oggi Sunseri (non meno retoricamente del mio commento) e non solo in questa occasione attacca a 360 gradi. Così si capisce?
Michele Perricone
16/06/2012 17:17
Analisi corretta , ma non vedo le soluzioni , io ne ho una cominciare a licenziare i fannulloni siciliani e mettere ai lavori forzati i colpevoli , le nostre campagne e spiagge hanno bisogno di essere pulite , chi ha sporcato la nostra terra almeno la ripulisca dai rifiuti ,ragà comunque se non ci mettiamo insieme e facciamo qualcosa i nostri figli non avranno futuro!!!
Alessandro Ferrara
16/06/2012 17:23
La vogliamo dire tutta?Vogliamo ammettere che per una buona parte della popolazione siciliana tutto questo ha fatto comodo finchè il "sistema" non è saltato?Un esempio:ma a che straca..zo serve un baraccone inetto,inefficiente e inutile come quello della formazione??A cosa serve?A far trovare lavoro????Non fatemi parlare per cortesia,fose se serve a qualcosa è piuttosto per tenere al guinzaglio gli impiegati che in cambio del voto a questo o a quell'assessore sperano in una mensilità ogni 10 mesi.E allora se ci sono i fessi...che salti il carnevale!!
James Romano
16/06/2012 17:46
Mizzika,mi rincresce continuare aleggere che le notizie vanno da" mali a peggiu".E poche settimane fa leggevo dell`anniversario della Autonomia regionale...Una casa coi topi dentro nn puo` mai reggere da sola; ci vuole il DDT sociale,mentale,radicale.Mi spiace x tutti i giovani,tutti i futuri picciotti ,miei fratelli e sorelle lontani che non avranno una vita di pace,speranza e fede.Prego x tutti noi,siculi nel mondo.Un abbracccio sincero,picciuttazzi!
Salvo
16/06/2012 17:47
Dovrebbero applicare anche in politica il reato di bancarotta fraudolenta....
franco
16/06/2012 18:17
Ma perché chi scrive da sempre addosso al lavoratore. esaminiamo attentamente; questo povero cristo di lavoratore non ha nessuna colpa, invece di gridare e cercare un capo espiatorio,perché non creiamo posti di lavoro. Licenziando, si fanno nuovi poveri, quindi recessione in quanto diminuisce il potere d'acquisto.Capito mi hai!
primula rossa
16/06/2012 18:33
Basta con questo sperpero di denaro pubblico. In Sicilia ci sono i dipendenti pubblici più pagati al mondo. I Direttori Generali degli Assessorati hanno gli stipendi più alti di Obama e di A. Merkel . Basta è uno schifo. Siciliani svegliativi mandiamo a casa questa classe politica fatta di ladri e corrotti. Obblighiamo l’assemblea Regionale a promulgare una legge con la quale vengano equiparati gli stipendi dei dipendenti Regionali ai dipendenti degli enti locali. Basta favoritismi e clientelismo; In Sicilia la crisi i dipendenti Regionali non la conoscono. Abbasso l’autonomia che consente a questi farabutti e ladri di farsi i loro porci comodi.
nino
16/06/2012 19:10
la magistratura indaghi e accompagni alle patrie galere i politici siciliani che hanno sperperato il denaro nostro, possibilmente in tempi brevissimi
Giorgio Russo
16/06/2012 20:30
Finalmente un giornalista che scrive, su un quotidiano regionale ad ampia diffusione, come stanno veramente le cose.
ale
17/06/2012 00:16
ricercate e punite tutti i colpevoli del collasso finanziario da quando esiste il parlamento siciliano.. sequestrategli i beni a loro ed eventuali eredi.. sono soldi nostri, tolti dalle buste paga da sempre...
Niko54
17/06/2012 08:21
Nulla di nuovo ne d'imprevisto. Quando una intera classe politica e dirigente, misura il proprio operato sulla rilevanza del codice penale invece che sui valori etici e morali nonche' i bisogni del popolo, ebbene quella classe politica e dirigente e' in grado di mettere in opera i peggiori misfatti . L'ho ha fatto e lo continua a fare.
honhil
17/06/2012 12:31
Riciclo un post del 13 Aprile 2010 alle 14:47: «Che le tasse in Italia le pagano per il giusto dovuto soltanto chi ha un reddito di lavoro dipendente ed i pensionati, è un dato incontrovertibile. Come è parimenti incontrovertibile che l’evasione fiscale è praticata da tutti gli altri soggetti, società o persone fisiche, il cui reddito non è tassato alla fonte. Ciò, oltre ad essere un’anomalia che fa urlare la Carta Costituzionale, ha prodotto e perpetua grossi squilibri nella società, fino ad aver determinato una classe di paria che, tra tasse dirette e indirette, lavora più per lo Stato che per se stesso e la propria famiglia. Col beneplacito di tutti i governi che si sono avvicendati dal dopoguerra ai giorni nostri. Se è vero, come è vero, che l’esercito dei vampiri nel tempo si è sempre vieppiù ingrassato. E così nell’italico regno dei furbetti abbiamo quelli che viaggiano in Ferrari, vestono panni pregiati sopra a pregiatissima biancheria intima, abitano in lussuose regge e dichiarano redditi da fame o figurano addirittura nullatenenti e nullafacenti. Allora diamo finalmente una mano d’aiuto a tutta questa moltitudine di sciacalli e togliamoli dall’insopportabile condizione di nababbi abusivi: che si sequestri finalmente tutta la parte dei loro patrimoni non riconducibili alla dichiarazione dei redditi. Però questa semplice cosa nessuno ha voglia di farla. Purtroppo.» Mentre da sempre lo sport preferito dai governarti dell’Isola è quello di creare precari a migliaia ed incassare il voto di scambio. Un vero e proprio nastro trasportatore per raggiungere il traguardo del successo. Poi, con questo maglio sociale ben saldo in pugno, si programmano il futuro. Fino ad arrivare a minacciare lo Stato di possibili subbugli, se tarda ad allargare i cordoni della borsa. Queste sono le Primavere siciliane. Indifferentemente da chi le proclama. E mentre tutto questo scorre sulla scena politica più inquinata d’Italia, chiuse nelle loro bolle istituzionali, la Magistratura Contabile e Penale sogna le spiagge dorate di quelle Isole del Paradiso tanto care anche ai nostri politici.
alfio
17/06/2012 12:38
non ho nulla da dire sulla critica ,sull'immobilismo e sulla mancanza degli investimenti dei fondi europei che avrebbero portato benessere economico al territorio, ma mi preme voler ricordare che il Veneto non paga i precari di nessuno e le maxi evasioni fiscali scoperte in Veneto sono al primo posto nella classifica nazionale , quindi fare contorno demagogico ad un pezzo ben fatto con i precari siciliani che guadagnano 800 euro al mese lo trovo poco felice, ti invito a fare un indagine e pubblicarla su quanto guadagnano funzionari e impiegati in Veneto, Lombardia ,Piemonte e la proporzioni ai precari siciliani
francesco .
18/06/2012 09:22
spero vivamente che l'autore si trovi a sopravvivere, da qui a breve, con 800 € al mese, e nessuno che si curi di lui...poi vedremo quali privati si adopereranno per alleviargli l'esistenza...augurissimi, portavoce dei pescicani...
Gianluca
18/06/2012 14:40
I politici avranno pensioni superdignitose, ristoranti gratis, arei e viaggi gratis, parrucchieri gratis, ristoranti gratis, benzina e auto gratis, SEMPRE. Per loro la crisi non esiste. Sono il vero cancro della società
salvatore
18/06/2012 14:41
Che la fine dovesse arrivare era cosa certa, ma vedere la pochezza del mondo politico siciliano, che di fatto se ne stà immobile, aspettando che la tragedia dìsi ccompia è francamente desolante. In questo momento, l'unica cosa che interssa realmente i politici siciliani è come sbarcare il lunario e sopravvivere alla tempesta che si abbatte ssui poveri siciliani!!!!In merito al futuro, ahime!!! mi sa tanto che quel miscuglio di potere combinato burocrati/politici difficilmente allenterà la morsa è farà posto ad altri!!!!
Joseph
20/06/2012 07:16
Quando si sperpera denaro pubblico è reato. Le inchieste della magistratura mi sembrano blande.Il nodo non è arrivato al pettine adesso. Ci sono le manovre dei vecchi politici(?) che non vogliono abbandonare le posizioni di privilegio.I Siciliani sapranno far uscire la Sicilia dal disastro? Leggo del procuratore Grasso alla Presidenza.Ma non fa bene il suo lavoro? Resti la magistratura a vigilare sulla politica corrotta e non ne faccia parte!