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D’Asero: «Tagli alla spesa e alla burocrazia altrimenti siamo pronti al voto»

Il capogruppo di Ncd all’Ars: «Restiamo all’opposizione, con senso di responsabilità, Crocetta dia risposta alle imprese»

PALERMO. «Continueremo a valutare le proposte del governo e dare il nostro contributo con senso di responsabilità, ma restiamo forza di opposizione. Crocetta acceleri sui tagli alla spesa e sulla riforma della burocrazia o sarà inevitabile tornare al voto»: Nino D’Asero, capogruppo del Nuovo Centrodestra all’Ars, commenta così la situazione politica siciliana e i nuovi equilibri all’Assemblea regionale.

SULLA LEGGE PER PAGARE I DEBITI ALLE IMPRESE NON AVETE POSTO PARTICOLARI OSTACOLI: È IL SEGNALE DI UN’INTESA SU CUI CROCETTA POTRÀ CONTARE ANCHE IN FUTURO?
«Su questo aspetto dobbiamo essere chiari: siamo e restiamo forza d’opposizione e lo facciamo in maniera chiara e lineare. Con grande senso di responsabilità, davanti alle emergenze che mettono in pericolo la tenuta dei conti, se possiamo dare il nostro contributo lo facciamo. Ma sia chiaro che se non arriveranno dal governo segnali di risveglio, se Crocetta continuerà ad essere impegnato in giochi di poltrone e scontri con i suoi alleati, sarà inevitabile tornare al voto».

CREDE POSSIBILE ANCHE IN SICILIA UN GOVERNO DI LARGHE INTESE CHE VEDA L’INGRESSO DELL’NCD IN GIUNTA SULLA SCORTA DI QUANTO STA ACCADENDO A ROMA?
«Assolutamente no, sono per il rispetto delle regole del gioco. Siamo nati come opposizione dopo le elezioni e diversamente da Roma, dove è stata fatta una scelta politica, in Sicilia non ci sono le condizioni per un nostro ingresso in giunta. Le situazioni possono sembrare simili, anche in Sicilia siamo in piena emergenza, ma credo si possa dare un contributo anche senza alcuna spartizione di poltrone. Come ho già detto vogliamo solo capire fino a quando ci saranno le condizioni per la nostra responsabile collaborazione».

QUALI SONO LE VOSTRE PRIORITÀ NELL’AZIONE DI GOVERNO?
«Crocetta deve dare subito una risposta alle imprese mettendo mano alla riforma della burocrazia che è vero, uccide come e più della mafia. In Sicilia oggi non abbiamo capacità di programmare, non abbiamo un piano per il turismo integrato con l’ambiente, l’agroalimentare, i beni culturali. Serve qualità nei servizi, che è l’unico modo per promuovere la Sicilia attraverso l’opinione degli stessi turisti. Ma questa qualità può essere assicurata solo attraverso investimenti mirati per migliorare le strutture e la fruizione. Per questo è fondamentale utilizzare le risorse comunitarie che non siamo stati in grado di sfruttare al meglio in questi anni».

PERCHÉ LA SICILIA NON È STATA IN GRADO DI UTILIZZARE I FONDI COMUNITARI?
«La politica deve ripartire dalla valutazione dei fatti e poi dare risposte. Dobbiamo chiederci perché si sono registrati i ritardi, se sono stati causati dai troppi avvicendamento alla guida del dipartimento della Programmazione o sono legati alle capacità dei dirigenti. Ritengo comunque necessario creare un team di lavoro e mettere in atto tutte le misure necessarie per promuovere l’utilizzo dei fondi comunitari rivolgendoci direttamente a imprenditori ed enti locali. Dobbiamo far conoscere e rendere più accessibili i bandi e le misure dirette».

COME GIUDICA LA LEGGE PER PAGARE I DEBITI ALLE IMPRESE, CONSIDERANDO CHE È STATO NECESSARIO L’AUMENTO DELLE TASSE PER PAGARE IL MUTUO?
«I debiti vanno onorati e il senso delle istituzioni deve essere quello di rispettare gli impegni assunti. Sicuramente le risorse liberate andranno a enti locali e sanità, per cui daremo ossigeno a tutto il settore. Il Nuovo centrodestra è stato impegnato con una forte azione di contrasto che in parte ha migliorato il testo. Sul tasso d’interesse abbiamo ottenuto l’abbassamento del tetto massimo ottenendo forti risparmi e abbiamo chiesto che l’addizionale irpef e Irap fosse ridotta dal 2015, per cui il fatto che sarà ridotta dal 2017 è accettabile. Ciò che invece non accettiamo è il non aver determinato una riduzione dei costi per liberare ulteriori risorse. Penso alle società partecipate la cui riforma è in alto mare, al negoziato con lo Stato per stanziare alla Sicilia i soldi che le spettano. È ancora possibile tagliare gli sprechi e i rami secchi dell’amministrazione in modo da intervenire con misure in favore delle imprese».

SULLA MANOVRA CORRETTIVA QUAL È IL VOSTRO PUNTO DI VISTA?
«Continueremo la nostra battaglia per garantire all’Isola le risorse che le spettano da Roma. Purtroppo sulla manovra c’è una situazione di caos, manca una regia, un quadro di riferimento. Abbiamo un bilancio con una spesa fissa fatta di stipendi, forestali, precari, enti che devono essere soppressi. Ma ciò che chiediamo da anni è di avviare una nuova fase che determini un rapporto tra i costi sostenuti per pagare lavoratori regionali e i servizi resi. Dobbiamo avere la capacità di trasformare queste realtà in risorse, non in peso».

LE IMPRESE RIVENDICANO MISURE PER LO SVILUPPO, I PRECARI COME GLI EX PIP CHIEDONO LAVORO E CRITICANO IL TETTO AL REDDITO IMPOSTO DALL’ARS: QUAL È LA VOSTRA POSIZIONE?
«Sul reddito dei Pip va fatta una valutazione più tecnica da parte degli uffici per capire se 20 mila euro di Isee è realmente una cifra congrua. Ma il principio che deve prevalere è lo stesso di tutte le altre categorie di precari: bisogna capire quale deve essere il rapporto tra costo sostenuto per pagare questo bacino e i risultati ottenuti. Diverso il discorso per le imprese. Oggi gli aiuti guardano soprattutto all’avvio di nuove attività o ai lavoratori delle imprese che hanno chiuso. Dobbiamo iniziare a pensare a chi invece continua a lavorare giorno dopo giorno, a come alleggerire il carico fiscale. La piccola e media impresa è il cuore pulsante della nostra economia e va sostenuta. Dobbiamo pensare a una politica del credito, a come dare ossigeno alle nostre aziende anche riducendo, per esempio, il costo del lavoro con interventi mirati».

IN AULA AVETE VOTATO UN ORDINE DEL GIORNO CHE BLOCCA NUOVI AVVISI FINO ALLE ELEZIONI, FORZA ITALIA HA ATTACCATO L’ASSESSORE SCILABRA SUL BANDO PUBBLICATO IN GAZZETTA PER RECLUTARE ESPERTI IN COMUNICAZIONE. QUAL È LA VOSTRA POSIZIONE?
«Partiamo dal principio che è un fatto grave che in periodo preelettorale vengano portate avanti azioni che possano orientare il consenso. Ma pensiamo che l’assessore Scilabra possa ancora dare una dimostrazione di grande senso di responsabilità fermando le procedure per 15 giorni, non casca certo il mondo. Altrimenti agiremo di conseguenza e saremo pronti anche a votare la sfiducia. Lo stop ai bandi è stato deciso e votato dall’Ars. È un’indicazione che va rispettata anche perché sono i deputati ad essere legittimati dal popolo».

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