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Palermo, uno studio sui resti di un musicista morto 2.500 anni fa

PALERMO. Un musicista malato di 2.500 anni fa, un gigante che soffriva di acromegalia sepolto insieme con la sua lyra. Adesso si studieranno i suoi resti nello stesso laboratorio che ha ricostruito virtualmente l'aspetto di Dante e di Caravaggio. La scoperta tra archeologia e genetica, avvenuta nell'ambito di un progetto di ricerca sui corredi funerari, sarà presentata domani a Palermo allo Steri, sede del rettorato universitario. Saranno presentate in anteprima le straordinarie immagini della tomba e dello scheletro.

L'appuntamento sarà anche l'occasione per ammirare nuovamente la Vucciria di Guttuso, tornata dalla mostra del Quirinale ed esposta nuovamente allo Steri. Parteciperanno all'incontro Roberto Lagalla, rettore dell'Università di Palermo; Angela Bellia, docente del Laboratorio di Archeologia
musicale dell'Università di Palermo; Maria Immordino, presidente del Polo universitario della provincia di Agrigento; Lucio Melazzo, direttore del Centro di Gestione del Polo didattico di Agrigento; Oscar Belvedere, presidente del corso dilaurea magistrale in Archeologia dell'Università degli studi di Palermo, sede di Agrigento; Salvatore Moncada, presidente della
Fondazione AGireinsieme.

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