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Trapani, ulivi piantati in un bene confiscato alla mafia

TRAPANI. «Al Sud ci sono tante belle persone ma spesso ci sono difetti organizzativi che
vanno superati, per questo nella lotta per la legalità è importante che istituzioni, associazioni e mondo del volontariato stiano insieme. Bisogna ancora lavorare tanto, ma insieme si vince». Lo ha detto il prefetto di Trapani Leopoldo Falco intervenendo in un terreno confiscato alla mafia in
contrada Canalotto, a Castelvetrano, ripulito da componenti della cooperativa Lombardia nell'ambito del quinto e ultimo campo lavoro organizzato da Libera.
La cooperativa Lombardia oltre a portare forza lavoro nei campi confiscati sostiene economicamente le cooperative che se ne occupano vendendo nei propri punti vendita i prodotti
ricavati dalla terra. «Per noi - ha detto il responsabile provinciale di Libera Salvatore Inguì - questo scambio di attività con i soci della cooperativa Lombardia, che sostiene anche economicamente la neo cooperativa Rita Atria che da ottobre si prenderà cura di questo terreno, è molto importante».
Soci della cooperativa Lombardia, di Libera, il prefetto Falco e amministratori locali, alla presenza anche di carabinieri e poliziotti, hanno poi proceduto alla piantumazione ciascuno di un albero di ulivo ai quali è stato dato un nome. Il prefetto Falco ha dato il nome di «Fulvio Sodano», ex prefetto di Trapani, che è scomparso lo scorso mese di febbraio, il quale si era molto impegnato nella lotta contro la mafia.

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