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«Tardivi digitali», quando la vita su internet comincia a cinquant’anni

Sul web rappresentano un’onda in costante crescita: dal 3% di qualche anno fa sono passati al 10% di adesso

PALERMO. Sono zie e nonni le nuove facce del web, persone di una certa età sedotte da velocissimi nipoti nativi digitali. Loro sono i «tardivi digitali» o «maturi digitali», ma rappresentano la generazione anagrafica che ha il record della crescita più rapida: erano tre su cento dieci anni fa gli over 55 appassionati di internet, Facebook e vari social network e oggi sono più del triplo: dieci su cento. E sono tutti entusiasti e partecipanti attivi molto più degli altri. Ma le statistiche sul campo, nel vivo di centri addestramento e vendita, sono anche superiori alla percentuali date e qui i «tardivi digitali» sfiorano il 25 per cento dell'utenza totale.
Lo rilevano gli operatori di Informatica commerciale, rappresentante ufficiale di Apple a Palermo: «Fra uso per vita privata o per accedere ai servizi della pubblica amministrazione o per questioni legate alla pec, la posta certificata - spiega Giuseppe Ciani, del settore vendita e assistenza software -, la percentuale di coloro che sono oltre i 45 anni e vogliono imparare si attesta intorno a un quarto circa della clientela». Si sono avventurati nei web con gran ritardo, all'inizio lontani e guardinghi, sospettosi, si sono avvicinati solo per capire di cosa parlavano i figli ed i nipoti. E poi sono rimasti attaccati per sempre. Oggi sono una presenza in crescita e circolano nel web a frequenze notevoli, giorno e notte. E sono la fascia d’età in crescita più vistosa dell’universo social, i promettenti del mercato.
Cinque anni fa, gli over 55 non erano nemmeno il 3% degli utenti italiani di Facebook. Oggi sono arrivati a quasi un decimo del totale. Oltre 1,3 milioni di uomini e più di 850 mila donne. E tutti con entusiasmo e partecipazione molto piu forte rispetto a quella dei giovani.
Ancora piu dei numeri fa effetto il come, il grado e il tipo di coinvolgimento mostrato da mamme, papà, nonne e nonni alle prese con i social network. I più giovani – nativi digitali o no – sembrano dare Facebook ormai per scontato, come un servizio tra gli altri. Impossibile da non avere, ma da usare soprattutto per mandarsi messaggi, esibire selfie, condividere video, come dire un mondo in cui resta ormai poco da scoprire. Discorso tutto opposto per chi ha invece superato gli «anta». Uomini e donne avanti negli anni si sono immersi total e meravigliati nella tecnologia e nell’universo digitale che hanno scoperto solo di recente. Per loro Facebook è un mondo nuovo che affrontano vagando alla scoperta, come chi inizia un viaggio, mai stanchi ed annoiati, sempre solerti e mai menefreghisti. Studi, ricerche e statistiche concordano nel valutare il loro impegno massimo, fanno sul serio: i «maturi digitali» hanno una marcia in più, creano gruppi, riannodano antiche amicizie, organizzano rimpatriate, balli, cene e viaggi, mostrano al mondo in versione audio, video e foto i progressi dei loro nipoti preferiti, lanciano riflessioni e interrogativi all'universo, affrontano l'attualità da protagonisti, intervengono e ribattono sul tempo e sui tempi che corrono. Insomma, vivono una vita social semplice e piena e sono più social e in cerca di contatti dei loro super tecnologici figli e nipoti.
È il tempo dell'inclusione nel magico web e vale per tutti, in Italia ma ancora piu' negli Usa, il primo Paese per la diffusione di Facebook. Di pari passo con la società che invecchia e si digitalizza, anche il mondo social cambia e riporta al centro i meno giovani. Lo segnala anche l’osservatorio iStrategyLabs: tra il 2011 e il 2014 il social network creato da Zuckerberg ha perso per strada tre milioni di teenager americani, ma in compenso ha visto crescere addirittura dell’80 per cento il numero di utenti più maturi, tanto che oggi il numero di americani over 55 su Facebook è di oltre 28 milioni, una mezza Italia.
E gli esperti di marketing, che gli over 45 li tengono d'occhio perchè sono la categoria oggi più pregiata e preziosa, ne hanno preso atto. Questa volta i dati vengono dagli esperti americani di Nanigans, e dicono che ogni clic di un cinquantenne su una pubblicità su Facebook genera – in media – un dollaro e 77 centesimi. Due volte e mezzo il valore dei 18-24enni. E quasi il doppio rispetto a 25-34enni. Un contrappasso curioso per un sito creato, ormai dieci anni fa, da un imberbe Zuckerberg. Ma il web è così: nelle mani dei suoi utenti ogni servizio può cambiare faccia, e prendere forme anche inattese.
«A sessant’anni e oltre si ha molto da dare, ma soprattutto molto da ricevere dai social network», spiega Marina Minestrini, docente di liceo, tra i volontari che organizzano i corsi di tecnologia e internet per over 60 alla Fondazione Mondo Digitale di Roma. «Molti degli “allievi” vogliono proprio sapere come andare su Facebook e ci chiedono espressamente di spiegarglielo. Per loro è una finestra aperta sul mondo, ancor più di quanto lo sia per un ragazzo o per chi lavora. Per questo a una persona matura consiglio di provare, magari facendosi aiutare da qualcuno della stessa età o di poco più giovane. Difficilmente resisterà al fascino di uno strumento così potente». E poi gli utenti che imparano sempre piu avanti negli anni, i sindacati che si mobilitano nei «corsi internet» per i pensionati, corsi di «Pane e internet», la convinzione generale della utilità di una svolta digitale nelle azioni quotidiane. E le parole di insegnanti quasi sempre giovanissimi, «ricordo commosso un signore nato negli anni '20 che mi ha ringraziato perché su google aveva ritrovato una poesia delle elementari.....o la sorpresa di una signora che ha imparato a comprare un libro on line e ha trovato un volumetto premio del catechismo 40 anni fa...».

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