Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Scuole severe, nella top ten anche il Duca degli Abruzzi di Palermo

PALERMO. Gli istituti superiori più severi d'Italia? Li segnala Skuola.net che, assieme al free press Leggo, ha messo a punto una mappatura delle scuole (divise per città e indirizzo) con il maggior numero di studenti bocciati e di quelle in cui da un anno all'altro il rendimento è notevolmente cambiato, in positivo o negativo. L'indagine ha preso in esame i risultati di fine anno di oltre 600 scuole superiori nelle 10 città più popolose d'Italia, pubblicati sul portale ministeriale Scuola in Chiaro.
Spesso gli istituti con i peggiori risultati sono quelli di frontiera in cui la dispersione scolastica la fa da padrona. Non è un caso che la prima scuola con maggior numero di studenti respinti è un tecnico di Scampia dove la percentuale dei ragazzi non ammessi agli anni successivi sfiora il 50%. Uno su due ripete l'anno o, nella maggior parte dei casi, abbandona gli studi. A confermarlo è il preside che spiega come "in passato abbiamo anche dovuto cancellare classi già formate. I ragazzi si segnano a scuola e poi nessuno li vede più".
Nella top ten degli ultimi della classe spiccano, oltre all'istituto di Napoli, anche il Bertarelli di Milano, il Luxemburg di Roma e il Duca degli Abruzzi di Palermo. Qui le bocciature viaggiano su percentuali vicine al 50%, quando la media nazionale per queste tipologie di indirizzo è del 20-25%. Paragonando le scuole per indirizzo ecco che il maggior numero di bocciati al liceo classico si trova al Platone e al Plauto di Roma a seguire al Gioberti di Torino e al Marco Polo
di Venezia.
Per lo scientifico si guarda invece al Natta di Milano e al Primo Levi di Torino. Ma le bocciature si possono sempre recuperare ed ecco allora che l'istituto tecnico Livatino di Napoli dal 2012 al 2013 ha guadagnato il 52% di promossi in più, passando dal pessimo risultato del 36,4% di promossi nel 2012 all'88% dell'anno seguente. Stesso trend positivo il Ferrara di Palermo e il Falcone di Roma.

Caricamento commenti

Commenta la notizia