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A spasso in mezzo alla natura, in Sicilia tremila appassionati di trekking

Cresce il numero degli iscritti alle associazioni e aumentano le offerte dei tour operator per una vacanza all’insegna del movimento. Nell’Isola le destinazioni più gettonate sono le province di Catania, Palermo, Siracusa e Ragusa, dove hanno sede le organizzazioni. L’esperto: i costi accessibili per tutti

PALERMO. Camminare, camminare e ancora camminare. Sopra il cielo, davanti alla natura, terra e mare. La Sicilia sembrerebbe un posto ideale per fare tutto ciò, ma quello siciliano è popolo di camminatori? Sembrerebbe proprio di sì, a giudicare dal boom che sta avendo il trekking in tutta la regione. Sempre più tour operator offrono vantaggiose offerte per vacanze all’insegna del movimento e della natura, e gli stranieri e non, è il caso di dirlo, colgono la palla al balzo senza pensarci due volte. Ma anche i siciliani amano camminare e scoprire pezzi di isola magari sconosciuti. Una stima parla di circa tremila persone “devote” al trekking che scelgono mette siciliane ma non solo. Numeri davvero niente male.
Dopotutto, i posti adatti in Sicilia non mancano di certo: dall’Etna alle Madonie, dai monti Iblei ai monti Sicani, dai Nebrodi agli Erei, senza dimenticare le stupende isole minori, dalle Egadi alle Eolie, da Pantelleria alle Pelagie, terre circondate da mare cristallino e selvagge al punto giusto. Azzardato dire che la Sicilia è un vero paradiso degli amanti del genere? Forse non così tanto. “Sicuramente nella nostra regione quella del trekking è una moda che si sta diffondendo sempre di più, soprattutto nel Catanese, nel Palermitano, nel Ragusano e nel Siracusano, cioè i posti dove ci sono associazioni e organizzazioni - dice Nanni Di Falco, guida GAE (guida ambientale escursionista) - anche se chiamarla moda può sembrare quasi riduttivo. In quattro-cinque anni il nostro lavoro è però di fatto raddoppiato, e di questo non possiamo che essere felici. Anche le associazioni e le organizzazione che offrono questo servizio si sono espanse, adesso si può trovare di tutto e ovunque, non è più un qualcosa di nicchia, anzi”.
Di Falco ha fondato un portale internet, siciliaincammino.it, che è una vera e propria guida a 360 gradi del trekking made in Sicily. “Lavoriamo molto durante tutto l’anno - dice - tranne luglio e agosto, sia per il troppo caldo sia perché, tra incendi e ambiente, non è proprio l’ideale. Il trekking piace perché è un attività turistica che costa poco e che dà molto, ad esempio permette di scoprire dei posti non propriamente alla portata di tutti ma che lasciano dentro un qualcosa di unico. Permettiamo soprattutto agli stranieri, ma non solo, di scoprire una Sicilia inesplorata, portandoli a mangiare ricotta fresca in piccoli casolari di montagna o pesce freschissimo in posti che nessuno conosce, o di andare nelle fattorie a vedere direttamente come nasce il prodotto finale che poi va sulle tavole. E poi ci si mantiene pure in forma, quindi è una combinazione perfetta”.
Anche i costi sono accessibili a tutti: “Una giornata di escursione, con tanto di assicurazione, costa 10 euro. Per un pacchetto di una settimana tutto completo (dormire, mangiare, escursione e assicurazione) si parla di 400-500 euro - dice ancora Di Falco - in periodo di crisi è sicuramente un’ottima opportunità. Insomma, è un turismo sostenibile che intriga e piace molto alla gente, anche se non ai giovanissimi. I nostri clienti vanno dai 30 anni in su, i ventenni ancora non sono convinti di passare le giornate camminando, ma stiamo provando a coinvolgere anche loro con alcune iniziative, e piano piano chissà, forse ci riusciremo”.

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