Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Borse e accessori fatti a mano: la scommessa di due siciliane

Dalla creatività di Valentina e Liana, sorelle catanesi di 30 e 34 anni, è nato il marchio Narcysa Retrò Chic. Il punto di forza della loro linea? Il vintage

PALERMO. Due sorelle catanesi, Valentina e Liana Fiorenza di 30 e 34 anni, ed una grande passione in comune: la moda. Quella dal sapore antico, che cura i dettagli, fatta di «frange e piume» e di eleganza. Da queste idee è nato il marchio Narcysa Retrò Chic. «Ci occupiamo di diritto - racconta Valentina - che, a primo acchito, può sembrare anni luce lontano dal mondo della creatività, legato sterilmente a codici e codicilli. In realtà, seppur in maniera diversa, il giurista alle volte, deve essere ben più che creativo. Liana è la sorella maggiore, bruna, riflessiva, dall'eleganza innata in ogni piccolo gesto, attenta al dettaglio. Io, Valentina, sono la minore. Ancora mi porto dietro il mio nomignolo infantile, ovvero terremoto. E lo sono ancora, nella vita e nel lavoro». Dal diritto alla moda, dunque, per realizzare il sogno di sempre. «L'idea era una di quelle che frullano nella nostra testa in silenzio, senza farsi riconoscere, rimbalzando da un pensiero ad un altro - racconta ancora Valentina -. Un sogno che si è nascosto fino a quando non è apparso all'improvviso, chiarissimo. Vedevamo un mondo che non ci piaceva, fatto di pressappochismo, volgarità e omologazione di massa. Volevamo qualcosa che parlasse di donne vere, di femminilità. Non quella urlata e sbandierata nella mercificazioni dei corpi. Volevamo dipingere una donna che sapesse sussurrare e sorridere. E da questo bisogno, il bisogno di cambiare prospettiva, è nata Narcysa Retrò Chic, una linea di borsette raffinate, pensate per donne che non vogliono omologarsi». Linea di borse, ma anche di accessori, che hanno un punto di forza: il vintage. «Non ci piace questo presente e non ci piace la volgarità. Siamo davanti a donne che hanno smesso di essere casalinghe anni '50 per trasformarsi in tiger lady - dice Valentina -. Quelle che, per conquistare, si mettono in mostra, si svestono, si espongono come merce in vetrina. Noi, invece, pensiamo che le donne siano creature speciali che si vestono del loro fascino e che non hanno nulla da mostrare, se non la loro intelligenza. È questa eleganza che cerchiamo, questo modo d'essere che ci affascina e che ritroviamo negli anni '20 e '30. Epoche vivaci, eleganti, euforiche e liberali. Anche il mondo della moda da qualche anno strizza l'occhio al periodo che noi preferiamo, forse anche il jet set si è stancato delle esagerazioni e della carne al vento. E poi, con tutte quelle frange e piume, come non amarle?».
La donna di Narcysa è quindi consapevole del proprio potere di sedurre, che sa usare la propria femminilità. «E' una donna che potrebbe usare un ventaglio di pizzo per nascondere il viso e parlare solo con gli occhi - racconta ancora Valentina -. E' raffinata e gentile. E sa che un outfit semplice può essere ravvivato anche solo da una borsetta un po' sopra le righe». Valentina e Liana, da buone siciliane, portano la loro terra in tutto quello che fanno. E ovviamente, anche nelle loro creazioni.«Proprio così - dice ancora Valentina - nei nostri lavori c'è la pazienza delle arti di una volta, la delicatezza di un punto dopo l'altro, che le nonne insegnavano alle nipoti. C'è quell'immagine dei cortili dove le donne, riunite in cerchio, parlavano e lavoravano, insieme, un gruppo operoso e instancabile. Ci sono i colori della nostra terra, c'è l'allegria e un po' della frivolezza di quelle signore che si addobbano per la festa, c'è l'energia del vulcano, il sogno di terre lontane, del mare». Gli accessori Narcysa sono interamente realizzati a mano dalle due sorelle. «La materia che ci piace più modellare è il tessuto - racconta ancora Valentina -. Ce lo ha insegnato la nonna, tanto tempo fa. Prendeva un pezzetto di stoffa, magari recuperata da un vecchio abito, perché ai suoi tempi, si sa, non si buttava mai nulla, e ci insegnava a trasformarlo, piano piano. Adesso amiamo lavorare tessuti tappezzeria, ecopelle, stoffe vintage. E anche noi amiamo riciclare. Un po' in memoria della nonna, un po' perché ci piace che i nostri accessori abbiano una loro storia».

Caricamento commenti

Commenta la notizia