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"Rischio disastro ambientale a Bellolampo", la procura sequestra la discarica

La procura ha emesso questo provvedimento urgente per i danni che potrebbe causare l'enorme lago di percolato. Non ci sarà la chiusura, ma l'area dovrà essere affidata in custodia all'assessore regionale ai Rifiuti.

PALERMO.  A rischio c'è l'incolumità dei cittadini. «La gestione della discarica di Bellolampo ha messo in concreto pericolo il territorio nelle sue componenti essenziali - acqua, aria e suolo - con notevoli rischi per la salute dell'uomo e degli animali, per l'assetto del territorio e stabilità idrogeologica». È un quadro nero quello tracciato dai pm di Palermo, tornati a indagare sulla discarica cittadina. Tanto da indurre la Procura a sequestrare l'area e affidarne la gestione alla Regione. I problemi sono diversi: quello più grave è l'enorme lago di percolato che si è formato e che, attraverso il territorio, sta infiltrando le falde acquifere. Poi c'è la messa in sicurezza della vasca che per qualche mese ancora accoglierà i rifiuti e che a fine aprile verrà chiusa perchè colma. E infine la corsa contro i tempi della burocrazia per completare almeno parzialmente la realizzazione della nuova vasca, la sesta, che dovrà sostituire quella quasi piena prima della sua chiusura. Per evitare una transizione drammatica con l'intera discarica non utilizzabile. Un'impresa ardua che, secondo i pm, tocca alla Regione visto che l'Amia, commissariata dal 2010, non è stata in grado di fare fronte all'emergenza. Nel provvedimento di sequestro, che dovrà essere convalidato dal gip, si affida la gestione all'assessore regionale all'Energia, Nicolò Marino, che nominerà, probabilmente scegliendolo tra i dirigenti regionali, un custode giudiziale. La discarica, quindi, non chiude, ma - i pm sono chiari - la situazione va risolta. Nel decreto di sequestro, disposto nell'ambito della nuova indagine per disastro ambientale ancora a carico di ignoti, i magistrati Geri Ferrara, Claudia Ferrari e Alessandro Clemente parlano di «comportamenti tenuti nel tempo dai soggetti responsabili nel disprezzo di ogni disposizione di legge e con la consapevolezza di realizzare fatti dagli effetti irreversibili sulla pubblica incolumità». Sempre sul percolato la Procura aveva aperto un'altra inchiesta che ha coinvolto tra gli altri l'ex sindaco di Palermo Diego Cammarata e che è in fase di udienza preliminare. Nel provvedimento, inoltre, i magistrati fanno un riferimento all'incendio che, la scorsa estate, ha danneggiato gravemente la discarica: gli inquirenti non hanno dubbi sulla natura dolosa del rogo. «Siamo consapevoli della gravità della decisione presa», ha commentato il procuratore Francesco Messineo, soddisfatto per la collaborazione avviata con l'assessore Marino. La Regione, comunque, già da due settimane ha cominciato a smaltire il percolato affidando i lavori ad alcune imprese che utilizzano anche mezzi sequestrati.

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